Con la riforma del catasto attuata da Renzi nel 2014 ci sono delle novità. Innanzitutto si è deciso di portare avanti una vera e propria opera di censimento degli immobili italiani, per porre rimedio al fenomeno definito delle “case fantasma”, che il fisco non conosce e sulle quali non si pagano le relative tasse immobiliari. Proprio quello delle rendite ricavate dagli immobili è il tema centrale di una riforma, che vuole applicare un’altra modalità rispetto a quella fino ad ora seguita. Il consiglio dei ministri ha infatti deciso che si potrebbero pagare le tasse sulla base dei metri quadrati degli immobili.
Gli esperti hanno spiegato che fino a questo momento si è attribuito il pagamento delle tasse derivanti dalle rendite mobiliari sulla base di certe categorie catastali in alcuni casi inferiori rispetto a quelle che corrispondono al valore vero delle case date in affitto. Con il nuovo sistema, invece, si dovrebbero correre meno rischi in questo senso.
Il nuovo sistema
Si procederà ad un nuovo sistema per calcolare le rendite. Non ci si baserà più soltanto sui vani dell’immobile, ma si terranno in considerazione i metri quadrati: in particolare è stata disposta una formula matematica, un vero e proprio algoritmo, che terrà conto dell’incrocio di tutti questi dati, per giungere ad una migliore classificazione catastale gli immobili stessi. In questo modo le tasse da pagare verranno attribuite sulla base dell’effettiva estensione dell’immobile.
Non si tratta comunque di una riforma che andrà in porto subito, perché il tutto presuppone un lavoro molto lungo, che, secondo gli esperti, potrà durare anche alcuni anni. Gli addetti ai lavori hanno affermato che la messa a punto di un sistema di questo tipo implica almeno cinque anni di lavoro.
Il tutto comunque si annuncia come una vera e propria rivoluzione del sistema catastale, che dovrebbe essere rivisto anche per quanto riguarda la formulazione delle aree catastali, che oggi ammontano a 45.
Un apposito decreto metterà mano anche alla riforma delle zone del catasto. Si è pensato poi di utilizzare il valore catastale, per decidere quale sarà pagamento di alcune tasse, come, ad esempio, la Tasi. Inoltre il valore catastale riformato andrà ad incidere anche sulle operazioni di compravendita.