Secondo Matteo Salvini, intervenuto al Question Time al Senato, bisognerà reintrodurre le elezioni dirette per le Province: “Riforma necessaria”.
Al Question Time Salvini si dice a favore della reintroduzione dell’elezione diretta delle province, affermando di voler tornare al vecchio ordinamento, toccando anche temi come il ponte sullo stretto. Il vicepremier a Palazzo Madama promette che entro due anni sarà posata la prima pietra del ponte.
Tutti vogliono la riforma alle Province. O meglio, la contro riforma, visto che dieci anni fa le elezioni dirette e diverse funzioni delle vecchio ordinamento furono depotenziate dalla riforma Delrio (legge 7 aprile 2014, n. 56). Sono ben quattro i disegni di legge a firma di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Partito Democratico, ma anche Movimento Cinque Stelle e Iv starebbero lavorando a dei disegni per poter ritoccare la riforma.
Pare dunque che tutti abbiano ripensato al valore delle province, una volta considerate costose e inutili. Matteo Salvini spesso si era detto contrario al ritocco del 2014 che non avrebbe portato a detta sua alcun risparmio di denaro e di tempo nell’amministrazione, citando come le province siano fondamentali nella gestione delle strade provinciali, delle scuole superiori; in una diretta Facebook aveva anche usato appellativi forti: “E’ una riforma del ca**o!“.
L’argomento è stato ripreso nella giornata di oggi dal leader del Carroccio che al Senato, durante il Question Time, ha risposto in maniera breve ma concisa a favore di un reinserimento dell’elezione diretta da parte dei cittadini di presidenti e consiglieri, in modo tale da consentire più libertà d’azione.
Promesse dalle sfumature berlusconiane quelle di Matteo Salvini, ormai uscito completamente allo scoperto sul ponte sullo stretto di Messina. Il numero uno della Lega nella giornata di oggi a Palazzo Madama ha innanzitutto fatto il punto sulla riforma delle province, necessaria in termini di gestione del territorio e che deve tornare ad essere ad elezione dei cittadini per consiglieri e presidenti.
Le province secondo Salvini devono tornare a fare quello che hanno “brillantemente fatto per tanto tempo”. In questo momento la situazione province in Italia è composta da 76 province presenti nelle Regioni ordinarie, insieme alle 14 città metropolitane e ai sei concorsi ossia le ex province siciliane che non vennero trasformate, e infine a quelle della Sardegna, che rimangono quattro.
Il vicepremier sfiora anche l’argomento ponte sullo stretto, con poche parole anche in questo caso ma dirette. Salvini si dice pronto a posare la prima pietra del ponte sullo stretto di Messina entro due anni: “Lavoriamo seriamente e con determinazione e grande coraggio”.
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