Brutte notizie in arrivo per una determinata platea di contribuenti italiani che si vedranno tagliati i bonus e le agevolazioni. Ecco cosa cambia con la nuova riforma fiscale.
La finalità del governo è quella di revisionare il sistema tributario nazionale, riducendo gli scaglioni e le aliquote Irpef. Non saranno oggetto di revisione gli sconti sulla casa, sulla sanità, sui figli, sulla previdenza complementare e sull’istruzione. Non si punta a tagliare le misure, ma si fa strada l’ipotesi di abbassarle tutte, tenendo conto del reddito dei contribuenti. L’esecutivo sta studiando su come intervenire sulla revisione dell’Irpef in modo tale che l’intervento punti a garantire l’equità orizzontale.
Per revisionare le aliquote, il governo punta a “sforbiciare” i bonus e gli sconti fiscali, che hanno un valore di quattro punti percentuali del Pil. Secondo i dati pubblicati da Palazzo Madama dall’anno 2016 fino allo scorso anno gli sconti sono cresciuti di 40 punti percentuali. Eliminando dal computo quelli concernenti le Regioni e gli enti comunali, si giunge a meno di 630 sconti.
Su questo fronte, l’esecutivo dovrebbe tagliare qualche miliardo di euro. Tuttavia, è difficile espletare analisi quanto più complete possibili dato che il 30% ha effetti trascurabili. Non saranno oggetto di revisione gli sconti sulla casa, sull’istruzione, sui figli, sulla previdenza complementare e sul risparmio energetico, ovvero la più ampia fetta delle detrazioni e delle deduzioni. L’ipotesi dell’esecutivo non è quella di tagliare alcune misure, ma di abbassarle.
Tagliare i bonus e le agevolazioni fiscali porterebbe all’insorgenza di differenti rischi. Per prima cosa, significa togliere soldi ai nuclei familiari che fino ad oggi potevano utilizzare i bonus fiscali a proprio vantaggio. Attualmente sono previsti interessanti sconti fiscali per pochi contribuenti. È sicuro che il governo non metterà mano sugli sconti concernenti la salute, i figli, la casa, l’istruzione, il risparmio energetico e la previdenza complementare.
Quindi, non sarà “toccata” la maggior parte delle deduzioni e delle detrazioni fiscali. Intanto, un pool di esperti tecnici si è riunito per studiare i possibili tagli e, tra le ipotesi, spunta quella di abbassare alcune misure e non di tagliarle definitivamente. Le misure saranno abbassate e correlate al reddito. Attualmente i bonus fiscali sono azzerati sopra i 240.000 euro e sono ridotti sopra i 120mila euro. La quota potrebbe subire ulteriori riduzioni e potrebbe essere abbassata fino a 60.000 euro. Questa possibilità potrebbe causare lo scontento di una parte degli elettori del Centro-Destra.
Con il taglio dei bonus fiscali (per ora solo un’ipotesi allo studio), l’esecutivo cerca nuove risorse finanziarie, che potrebbero essere pari a 4/5 miliardi di euro. Ovviamente per farlo, il governo dovrà studiare bene quali sono i bonus marginali in modo tale da limitare gli svantaggi ed evitare scontenti generalizzati. Al momento non c’è nulla di ufficiale, ma il governo potrebbe “potare” bonus fiscali al ceto dei ricchi e non mettere mano ai bonus spettanti al ceto medio.
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