Proseguono imperterrite le manifestazioni e le proteste in tutta la Francia in merito all’approvazione del disegno di legge sulla riforma delle pensioni.
Il governo ha infatti deciso di tirare dritto per la sua strada nonostante la popolazione abbia più volte manifestato contro la nuova riforma. Durante le ultime 24 ore sono stati numerosi gli incidenti e gli scontri che hanno coinvolto i manifestanti e le forze dell’ordine.
Sono settimane che in Francia si registrano manifestazioni, scioperi e proteste di ogni genere a causa della riforma delle pensioni che prevedrebbe l’alzamento dell’età pensionistica sul suolo francese per gran parte dei lavoratori.
La riforma è stata promossa da Emmanuel Macron, attuale premier francese, ed è stata approvata dal Senato.
Il governo in queste ore ha comunque deciso di continuare a lavorare a questa riforma e alla sua attuazione, nonostante la popolazione francese si sia più volte mostrata contro con manifestazioni e proteste in tante città della Francia.
Nella giornata di ieri, 20 Marzo 2023, centinaia di persone sono scese in piazza a Parigi. Alcune di loro si sono radunate non lontano dall’Assemblea Nazionale, che si trova in Place Vauban, insieme ai deputati della France Insoumise prima di essere allontanate dalla polizia locale.
A seguito di questo avvenimento sono stati segnalati diversi cassonetti dati alle fiamme e diversi scontri con la polizia nella zona della Gare Saint-Lazare, che si trova intorno a Place de l’Opera, in questa zona erano parcheggiati molti autobus.
Un altro corteo si è mosso invece nelle zone limitrofe ed è stato seguito dai poliziotti in moto, mentre altri manifestanti si sono ritrovati a Chatelet che si trova vicino all’Hotel de Ville.
Secondo alcune fonti della polizia solo nella giornata di ieri sono state arrestate 142 persone a Parigi.
Le manifestazioni però non hanno coinvolto soltanto la capitale ma tutte le grandi città francesi.
Strasburgo ha visto migliaia di manifestanti che si sono radunati inizialmente in Place Kleber, che si trova nel centro della città, qui hanno acceso fumogeni e cantato slogan contro il governo, per poi spostarsi in altre zone.
Altri manifestanti hanno infatti deciso di danneggiare la facciata di una banca prendendola a sassate, hanno incendiato e rovesciato alcuni cassonetti e sono stati distrutti e abbattuti diversi cartelloni pubblicitari.
Nella città di Digione invece circa 200 persone hanno scelto di manifestare indossando maschere e cappucci e gridando “odiamo la polizia”. La manifestazione è stata interrotta intorno alle 21:00 e la polizia locale ha arrestato due persone.
Nella città di Lione sono invece circa 500 le persone che hanno scelto di manifestare e che si sono riunite nella serata di ieri intorno alle 20:30 a Place Guichard, qui hanno attaccato la polizia per poi disperdersi nei diversi quartieri della città.
La prefettura ha dichiarato che ha effettuato sei arresti e ha reso noto che c’è stato un ferito lieve tra le forze dell’ordine. Nella città di Saint-Etienne invece la prefettura ha registrato quattro arresti e tre agenti feriti.
Nella città Lille invece centinaia di manifestanti si sono dati appuntamento davanti alla prefettura, qui hanno intonato cori e fischiato contro i politici che hanno dato il favore alla riforma.
Emma Maes, una ventiseienne, ha dichiarato che la mobilitazione non è finita e che si spera di poter riuscire a realizzare un referendum di iniziativa popolare.
A Nantes la manifestazione, che era iniziata pacificamente intorno alle 18, è diventata invece molto più molesta intorno alle ore serali quando sono state lanciate diverse bottiglie contro la polizia, che ha risposto all’aggressione con l’utilizzo di gas lacrimogeni.
Stessa tensione è stata avvertita nella città di Rennes, era già stata protagonista di diverse manifestazioni nelle ultime settimane, qui centinaia di giovani, circa 500, hanno sfilato nel centro della città gridando “non vogliamo la 49,3”.
Questi sono solo degli esempi di ciò che sta avvenendo in queste ore in Francia, perché scene simili e manifestazioni di questo genere si stanno svolgendo in tante altre cittadine più piccole presenti nella Francia.
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