Piombino: scatta il via libera per il rigassificatore. Il Comune ha già annunciato che presenterà ricorso al Tar.
Manca solo una firma per dare il via libera definitivo per l’introduzione del rigassificatore di Piombino. Una notizia che ha già fatto scaturire la reazione del Comune il quale annuncia ricorso al Tar. D’altronde, la proposta di intesa sulle opere compensative, che sarà inviata al governo, ha già ottenuto approvazione. I cittadini, da tempo, protestano contro l’impianto. Uno sguardo anche ai punti trattati dal memorandum.
Rigassificatore Piombino, arriva il via libera: Comune annuncia ricorso al Tar
I cittadini, da tempo, protestano contro il rigassificatore di Piombino, ma le manifestazioni contro l’impianto non hanno impedito di raggiungere un accordo e di dare il via libera all’installazione dello stesso.
Il Comune, però, non appoggia tale decisione e, pertanto, in vista dei nuovi risvolti in merito alla complicata questione, ha annunciato che farà ricorso al Tar.
La proposta di intesa sulle opere compensative, che sarà inviata al Governo, infatti, ha già ottenuto approvazione, ma ciononostante, il primo cittadino, Francesco Ferrari, rimane sul piede di guerra e non intende rinunciare a una battaglia legale.
Il ricorso, annunciato dal sindaco, ha una specifica motivazione che il primo cittadno ha esplicitato in una recente dichiarazione: “Riteniamo fondamentale che ci sia un vaglio da parte di un soggetto terzo in ordine alla correttezza della procedura della Conferenza dei servizi e in base anche all’esito di quella autorizzazione“.
Scontro tra Comune e Regione
Se la vicenda arriva al Tar, si arriverà, inevitabilmente, a uno scontro tra Comune e Regione. Nel memorandum, sono trattati diversi punti: il 50% di sconto in bolletta, per la durata di 36 mesi, per aziende e cittadini residenti nel Comune di Piombino e in quelli che fanno parte dell’area di crisi industriale complessa, ossia Suvereto, San Vincenzo e Campiglia Marittima.
Si parla, inoltre, delle bonifiche che dovranno essere attuate dallo Stato, delle quali si parla da diversi anni. Tra queste, la messa in sicurezza della falda, la bonifica al fine di liberarsi di detriti e scarti rilasciati dalle lavorazioni siderurgiche dell’alto forno: un intervento che richiede un finanziamento di almeno 200 milioni di euro.
Il rigassificatore, però, è visto in maniera negativa da cittadini che lo definiscono una vera e propria “bomba ambientale“. Si dovrà attendere, dunque, l’evoluzione della vicenda e capire come evolverà questa annosa questione che schiera, uno contro l’altro, regione e comune.