Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, firma il decreto per la realizzazione del rigassificatore a Ravenna.
Via libera la realizzazione del rigassificatore a Ravenna. A firmare il decreto autorizzativo è stato Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna e commissario straordinario del governo. Il progetto – che ha destato il parere contrario della cittadinanza a più riprese – dovrebbe essere completato entro la seconda metà del 2024. La stessa autorizzazione è stata data anche a Piombino, dove la cittadinanza si è mostrata sempre contraria a tale struttura. Il sindaco della città ha annunciato, in tal senso, una battaglia legale.
Rigassificatore Ravenna, firmato decreto autorizzativo
Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna, nonché commissario straordinario del governo, ha firmato il decreto autorizzativo che avvia ufficialmente i lavori per la realizzazione del gasdotto nella città di Ravenna. I lavori dovrebbero essere ultimati, secondo quanto comunicato, entro la prima metà del 2024.
Nella sede della regione erano presenti anche Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo Economico e Lavoro, nonché Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e Stefano Venier, amministratore delegato di Snam.
Il rigassificatore consiste in una nave di stoccaggio e rigassificazione galleggiante che ha una capacità di 5 miliardi di metri cubi all’anno. A Ravenna, dunque, è stato autorizzato l’uso della BW Singapore, comprata da Snam.
Una nave che permette, dunque, di rigassificare la quantità di gas naturale che, attualmente, viene importata dalla Russia la quale, come ricorderete, ha imposto diverse limitazioni alla fornitura di gas naturale, dopo lo scoppio della guerra contro l’Ucraina.
Come funzionerà la struttura
Il rifornimento previsto è una volta a settimana e permetterà di avere uno stoccaggio annuale di 170 metri cubi di gas.
Tale rifornimento avverrà mediante delle navi metaniere. L’imbarcazione sarà posta nelle vicinanze di Petra, piattaforma offshore che si trova a 8,5 chilometri circa al largo della città.
Per funzionare come previsto, sarà effettuato un collegamento che tra un tratto di metanodotto a mare e gli strumenti di pianificazione, nel rispetto delle aree protette e della quantità di suolo utilizzabile.
La stessa decisione è stata presa anche per Piombino, dove i cittadini hanno mostrato, a più riprese, il loro parere contrario al rigassificatore, ai quali si è accodato anche il sindaco annunciando una battaglia affinché non venisse messo in funzione. Qualche giorno fa, però, il presidente della regione Toscana, nonché commissario straordinario, ha autorizzato la costruzione della struttura. La nave potrebbe essere ormeggiata nel porto per almeno 36 mesi.