Non stimo Bruno Vespa, anzi. Ma non trovo giusto attaccarlo per il solo fatto di aver intervistato il figlio di Toto Riina. Trovo piuttosto giusto attaccarlo per non aver mai intervistato Dell’Utri sui suoi rapporti con la mafia, pur avendolo avuto spesso ospite a Porta a Porta. E, come a Dell’Utri, trovo giusto attaccarlo per tutte le interviste che avrebbe potuto fare e invece non ha fatto. O, ancora peggio, per come ha condotto alcune interviste, per le domande che ha fatto e soprattutto quelle che non ha fatto.
Ho letto molti commenti indignati contro Vespa. In neanche uno ho trovato una critica precisa a come è stata condotta l’intervista, alle domande che ha fatto e che non ha fatto. Tanto è vero che la polemica, anche da parte di altri giornalisti e di alcuni esponenti politici, è nata già prima che venisse trasmessa la puntata e quindi quando non era ancora possibile sapere quali fossero le domande rivolte al giovane Riina.
Quanti di questi indignati hanno, poi, realmente guardato la puntata? Perché – vorrei chiedere a costoro – quell’intervista trasmette un messaggio sbagliato sulla criminalità organizzata e, invece, una qualsiasi fiction che vede come protagonisti soltanto malavitosi (e li rappresenta in qualsiasi situazione, anche le più trionfale) non corre questo rischio? Non credo, però, che potrebbero rispondermi: una, quella divertente, l’hanno vista e rivista, l’altra no. Ma l’hanno criticata, perché…lo fanno tutti!
Nessuno ha, invece, criticato Enzo Biagi quando intervistò Raffaele Cutolo, peraltro in compagnia del figlio, (GUARDA QUI L’INTERVISTA) e anzi tutti continuano (giustamente, sia ben inteso!) a ritenerlo l’emblema del giornalismo perfetto. Tutti apprezzano Franca Leosini quando intervista personaggi che, pur non appartenendo alla criminalità organizzata, non sono certo meno indegni.
La differenza è davvero soltanto che quest’intervista è stata realizzata e trasmessa in concomitanza con l’uscita del libro di Salvatore Riina junior? Non risulta, però, coerente questa critica con quella che ritiene ancora più grave l’accaduto per il fatto di essere successo in una televisione pubblica e, quindi, pagata con i soldi di tutti. Dovremmo, volendo prendere per buono questo ragionamento, addirittura ringraziare Vespa per averlo intervistato ora che si sta parlando molto dell’uscita del suo libro. Così, infatti, ha aumentato gli ascolti e quindi la raccolta pubblicitaria.
Guardiamo, tutti, l’intervista e poi sono pronto a criticarlo con voi. Ma – ripeto – sulle domande che gli ha fatto e soprattutto su quelle che non gli ha fatto. E non certo per il solo fatto di averlo intervistato. Perché allora dovremmo criticare anche Enzo Biagi, Franca Leosini, Michele Santoro, Sandro Ruotolo, Peter Gomez, Roberto Saviano…
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