I prezzi della frutta e della verdura triplicano dall’azienda produttrice al consumatore finale ed i centesimi di incremento sono dovuti al maltempo ed alle temperature torride. È quanto riferito dalla Coldiretti.
Dopo il maltempo e l’alluvione che ha messo in ginocchio diversi comuni emiliani, le temperature torride stanno contribuendo a fare lievitare i prezzi della frutta e degli ortaggi. Tuttavia, anche l’aumento domanda da parte dei consumatori finali sta contribuendo all’aumento vertiginoso dei prezzi dei prodotti agricoli. Per la frutta si registra un incremento pari a 7,8 punti percentuali a giugno rispetto allo stesso mese dell’anno 2022. Secondo le elaborazioni della Coldiretti sui dati Istat, i prezzi degli ortaggi sono aumentati di 17,4 punti percentuali. si registra una vera e propria impennata dei prezzi della verdura.
Dopo l’ondata di maltempo, sono le temperature torride a fare incrementare i prezzi di frutta ed ortaggi, ma sale anche la domanda dei consumatori finali per contrastare la calura estiva. A causa dell’arrivo del caldo africano su tutto lo stivale italiano, i consumi di frutta e verdura hanno segnato un incremento di 20 punti percentuali, come indicato dalla Coldiretti. L’aumento della domanda riguarda i prodotti agricoli stagionali, ovvero: albicocche, angurie, pesche, meloni, pomodori, insalate e cetrioli. Rispetto allo scorso anno c’è stata una ripresa dei consumi di frutta e verdura stagionale.
Con l’aumento delle temperature e con l’incremento della domanda da parte dei consumatori finali, si sono registrati rincari record per la frutta e per la verdura. I dati più recenti sono quelli del mese di maggio e mettono in evidenza che il prezzo dei pomodori ha subito un incremento davvero consistente. L’aumento della quotazione è stato pari a 18 punti percentuali rispetto al mese di maggio 2022.
Hanno subito un netto incremento anche i prezzi delle banane (7,8 punti percentuali), delle mele e della frutta secca. Lieve decremento si è registrato per il prezzo delle pesche pari a meno di un punto percentuale. Tra gli ortaggi che hanno subito una decrescita del prezzo c’è l’insalata, il cui prezzo è sceso di dieci punti percentuali.
I rincari dei prezzi della frutta e della verdura sono stati confermati anche da Unioncamere: l’inflazione sta rallentando, ma la strada è ancora lunga per tornare alla situazione di due anni fa. Molti ortaggi hanno subito rincari davvero esponenziali, mentre per altri prodotti il prezzo è calato.
Si pensi al prezzo dei piselli, dei fagiolini, degli asparagi e degli spinaci, che hanno registrato decrementi significativi. Anche i prezzi delle zucchine, delle melanzane e dei peperoni ha subito una riduzione a causa della maggiore produzione estiva. Anche i prezzi delle fragole hanno subito un lieve decremento per l’elevata offerta disponibile sul mercato.
I prezzi del latte e dei latticini stanno registrando una flessione di 14 punti percentuali, il prezzo delle uova è stabile ma elevato rispetto allo scorso anno. I prezzi dei cereali stanno diminuendo ed il prezzo della carne sono aumentati, in particolare quello delle carni bianche.
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