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Ecco le ultime notizie sul rinnovo contratto dei dipendenti pubblici italiani. Dopo l’annuncio dell’approvazione della Riforma Madia è stato firmato il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri che in pratica sblocca i fondi da distribuire per fare diventare realtà il rinnovo dei contratti degli statali. Il documento ha ottenuto la firma del ministero dell’Economia Pier Carlo Padoan e del premier Paolo Gentiloni, ma dopo il via libera della Corte dei conti, ora può tramutarsi in realtà. L’obiettivo del governo è quello di ammodernare la Pubblica Amministrazione facendo procedere di pari passo il rinnovo della parte economica dei contratti con le modifiche normative. Vediamo di seguito i punti chiave della riforma della Pubblica Amministrazione iniziata con il Governo Renzi e terminata con il Governo Gentiloni, dopo 3 anni di lavori parlamentari.
PIU’ FACILE IL LICENZIAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI
Con l’ok definitivo del Consiglio dei ministri la riforma della pubblica amministrazione può diventare realtà. Una delle più importanti novità presenti nel testo è che anche per i dipendi del pubblico impiego scatterà il licenziamento se si ha una pagella negativa per tre anni di seguito. Tra le voci che determinano una cattiva valutazione, accanto alle false timbrature, assenze ingiustificate, false dichiarazioni per ottenere posti o promozioni, c’è la violazione in modo “grave e reiterato” dei codici di comportamento, lo “scarso rendimento” a causa di violazioni continuate degli obblighi per le quali un dipendente è già stato sanzionato, oppure se lo stesso dipendente va incontro a “costanti valutazioni negative”.
“Questi decreti mi consentiranno di dare, in un tempo breve, la direttiva all’Aran e quindi di aprire finalmente la stagione contrattuale per i pubblici dipendenti” ha commentato il ministro Marianna Madia. Abitudini “gravi e reiterate”, “scarso rendimento” e “costanti valutazioni negative” porteranno quindi al licenziamento in base al piano delle performance. “La valutazione nella pubblica amministrazione non serve a fare liste di buoni o cattivi o a togliere per forza in una logica punitiva centinaia di euro a stipendi non altissimi” ha spiegato il ministro. “La valutazione serve ed è fondamentale – ha aggiunto – per questo superiamo i premi a pioggia e obblighiamo alla differenziazione, in una logica non punitiva ma di potenziamento dei servizi ai cittadini”. Ricordiamo che il tempo massimo per concludere l’azione disciplinare, che come sanzione massima ha il licenziamento, è stato riportato a 120 giorni dai 90 presenti nel testo precedente a quello definitivo. Con la novità che i termini diventano “perentori”, ovvero non si possono superare. Resta fermo che per i casi di illeciti colti in flagranza, come per i ‘furbetti del cartellino‘, l’azione per il licenziamento si deve concludere al massimo in 30 giorni.
ASSUNZIONI STATALI: NUOVI CONTRATTI E FONDI PER DIPENDENTI PUBBLICI
Con i decreti legislativi approvati si dà il via libera inoltre alle assunzioni ‘extra’ per la stabilizzazione dei precari oltre al fatto che le visite fiscali saranno affidate all’Inps e non più alle Asl e avranno gli stessi orari, a partire dal primo settembre, previsti per i privati. Per combattere il precariato le amministrazioni potranno assumere a tempo indeterminato, nel triennio 2018-2020, personale non dirigenziale che sia già in servizio con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzione, oppure che sia stato assunto con procedure concorsuali anche presso amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione. L’importante è che abbia maturato, al 31 dicembre 2017, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni. Queste misure vengono estese anche al personale tecnico-professionale e infermieristico del Servizio sanitario nazionale, nonché al personale delle amministrazioni finanziate dal Fondo Ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca. Quanti sono i fondi destinati per il rinnovo dei contratti statali? Oltre ai 300 milioni già stanziati per il 2016, si prevede l’erogazione di 900 milioni per il 2017 e di 1,2 miliardi nel 2018, per un totale di 2,4 miliardi di euro. Ulteriori risorse economiche potrebbero saltare fuori con le prossime manovre finanziarie.
AUMENTO STIPENDIO DIPENDENTI PUBBLICI
Parlando dei contratti statali, Marianna Madia ha accennato qualcosa anche sull’aumento della busta paga (una cifra che dovrebbe oscillare sugli 85 euro mensili), e che dovrebbe avere la copertura adeguata: “Continuiamo sulla tabella di marcia, rispettando gli impegni presi fin dall’accordo del 30 novembre” tra ministero e sindacati Cgil, Cisl e Uil. Nella cui intesa “abbiamo messo in fila tutto ciò che serve per potere fare un nuovo contratto, fermo da tanti anni”, evidenzia il ministro. Ma ancora la strada da percorrere sembra lunga: l’indicazione sarà quella di privilegiare nei ritocchi salariali le fasce di reddito più basse, anche se il nodo da risolvere resta l’incrocio con il bonus da 80 euro: circa 200mila dipendenti pubblici, secondo le stime riportante anche dal Sole 24 ore, si trovano nelle fasce di reddito fra 24 e 26mila euro (a loro spetterebbe il bonus di Renzi), e con gli 85 euro di aumenti promessi dall’intesa uscirebbero dal raggio d’azione della misura rendendo praticamente nullo l’effetto del rinnovo contrattuale.
DECRETI ATTUATIVI RIFORMA PA 2017: PER STATALI VISITE INPS
Si affiancano anche altre novità ai decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione già approvati. Ad esempio a proposito dei controlli sulle assenze per malattia, dal primo settembre ci sarà un polo unico per le visite fiscali, con le competenze sui controlli che passeranno dalle Asl all’Inps, omologando il settore pubblico a quello privato. È prevista una fase ponte, fino a settembre, per il cambio delle regole sulle visite fiscali. Intanto, il ministero ha pubblicato una direttiva che prevede controlli a campione sulle assenze.
DIPENDENTI PUBBLICI NOVITA’
Il governo si era impegnato ad assegnare la quota prevalente dello stanziamento economico (il cosiddetto “Fondone”) al rinnovo contrattuale, quindi se la maggior parte dei fondi sarà convogliato sui contratti, un’altra parte andrà a finanziare gli 80 euro per le forze dell’ordine e il riordino dei dipendenti con assunzione di precari. E poi c’è “una terza parte, relativa alle assunzioni straordinarie, che abbiamo anticipato già in questo decreto per quel che riguarda i magistrati”, ha sottolineato Madia. I soldi rimanenti saranno distribuiti attraverso un successivo decreto e verranno destinati alle assunzioni straordinarie nello Stato. Va comunque sottolineato che la legge di Bilancio 2016, spiega Madia, copre “poco meno della metà dello stanziamento, il resto sarà nella prossima legge di Bilancio” d’autunno.
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