La ripartenza del calcio italiano ed europeo, fermo a causa dell’emergenza coronavirus, sembra sempre più probabile: sia la Lega sia le varie Federazioni internazionali, infatti, stanno studiando la soluzione migliore per portare a termine la stagione. Di fatto, ancora non si dispone di una data per far ripartire il campionato; proprio in merito a questo problema, Damiano Tommasi, presidente della AIC (Associazione Italiana Calciatori), ha dichiarato alla stampa l’intenzione di voler far annullare la stagione attuale.
L’interesse della Lega Calcio però, è esattamente contrario: il pensiero generale è quello di voler trovare una soluzione per riuscire a portare a termine la stagione, anche a costo di giocare fino a luglio. Anche la Fifa pare dello stesso avviso, anzi, secondo indiscrezioni, sarebbe addirittura pronta a prolungare i campionati fino a data da destinarsi, finché cioè non sia possibile decretare i vari vincitori, anche a costo di sforare all’anno prossimo.
Mentre la Serie A sta timidamente iniziando a gettare le basi per una possibile ripresa, quello della Bundesliga sarà ufficialmente il primo campionato a ripartire. La decisione è arrivata dopo l’ultima riunione della DFL (Deutsche Fußball Liga GmbH), che ha fissato per il 9 maggio la data ufficiale per tornare in campo, ovviamente seguendo le dovute precauzioni, come partite a porte chiuse e accesso negli stadi limitato ai soli addetti ai lavori.
Le squadre tedesche sono del resto già da qualche settimana al lavoro, anche se in piccoli gruppi, con i giocatori a mantenere tra di loro la distanza di sicurezza di due metri
Un segnale molto forte negli ultimi giorni è arrivato da Markus Söder, primo ministro della Baviera, e da Armin Laschet, primo ministro del Nord-Reno Vestfalia, che hanno dichiarato come sia “inconcepibile pensare a una Bundesliga interrotta definitivamente prima della fine della stagione”. I due politici rappresentano gli stati col maggior numero di squadre del massimo campionato tedesco, oltre la metà complessivamente: il loro pronunciamento è dunque espressione anche della volontà dei club stessi. A rendere però possibile la ripresa del campionato è stato il cosiddetto “modello Bayern Monaco”, che ha permesso alle squadre del campionato di poter continuare ad allenarsi senza grossi problemi: piccoli gruppi di due o tre giocatori, docce nelle proprie abitazioni, niente contatto fisico, e tante precauzioni, come mascherine e guanti. In questo modo la Bundesliga è riuscita a preparare una rapida ripresa, che culminerà con il ritorno in campo il prossimo 9 maggio. Lo stesso modello è attualmente in studio nella commissione medica creata dalla FIGC, che con ogni probabilità cercherà di seguire le orme tracciate dai club tedeschi.
Mentre in Spagna l’epidemia sta iniziando a rallentare, anche la Liga, il massimo campionato del calcio spagnolo, inizia a pensare seriamente a una data per poter ripartire. Per ora, la linea immaginaria viaggia attorno al 6 giugno, data che, viste le circostanze, appare molto ottimistica. Insomma, il mondo del calcio europeo è ancora in bilico, e aspetta di poter conoscere il suo destino giorno dopo giorno.
Gli scenari di ripresa allo studio della Lega potrebbero essere i seguenti due:
La prima ipotesi, che sembrerebbe essere anche la più plausibile, dovrebbe vedere una ripartenza del calcio fissato a giugno con la Serie A che sarà la prima a riaprire i battenti. Le coppe potrebbero avere il via libera due settimane dopo con Champions League ed Europa League posizionandosi in mezzo alla settimana. Se, ad esempio, la Serie A dovesse ripartire il 1° giugno, il giorno giusto per far ripartire le coppe potrebbe essere intorno il 16 giugno, esattamente 15 giorni dopo l’avvio della competizione nazionale.
Il secondo scenario, invece, prevede che il campionato di Serie A finisca, prima che le due competizioni continentali riprendano: a quel punto la finale di Champions facilmente cadrebbe ad agosto. Sostanzialmente, sempre fissando l’ipotetica data di inizio nel 1° giugno, si andrebbe avanti con il solo campionato fino all’inizio di luglio, esaurendo così il programma relativo alla Serie A e solo dopo inizierebbero le competizioni europee trascinando così il programma ad agosto; uno scenario che, però, appare meno realistico rispetto al primo.
La ripresa del calcio sembra farsi sempre più probabile, ma non è ancora stata considerata alcuna ipotesi sul come tornare in campo. È chiaro che la stagione andrà ad estendersi lungo tutto l’arco dell’estate, anche in attesa di nuove comunicazione da parte della Uefa, per quanto riguarda Champions League ed Europa League. Stando alle ultime indiscrezioni, con la prossima scadenza del Dcpm firmato lo scorso 11 aprile 2020, le società sportive potranno tornare ad allenarsi dal prossimo 4 maggio 2020, data di scadenza di quest’ultimo. Ma nei prossimi giorni arriveranno sicuramente ulteriori novità e sviluppi sulla vicenda. Il mondo del calcio però, di rinviare l’attuale stagione al prossimo anno, sembrerebbe proprio di non volerne sapere, provando a portare a termine l’attuale competizione con ogni mezzo e maniera.
Come abbiamo già visto, non tutti i protagonisti del mondo del calcio sono però favorevoli a una ripresa della competizione. Il presidente del Brescia Calcio, Massimo Cellino, ha infatti rafforzato la sua posizione: “se si tornerà a giocare, confermo che non schiererò la mia squadra. In un momento del genere pensare di tornare in campo sarebbe da folli”. Cosi come il patron delle rondinelle è dello stesso pensiero anche Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.
Si parlerà però anche della questione stipendi, soprattutto per quanto riguarda i calciatori delle serie minori, ovvero di Serie B e Serie C. Alla luce dei problemi economici di alcune squadre delle categorie inferiori, verrà discussa la possibilità di prevedere una cassa integrazione per stipendi fino a cinquantamila euro lordi.
L’appuntamento è al momento fissato per venerdì 3 aprile alle ore 10.00, ovviamente in videoconferenza.
Sulla questione relativa alla ripresa del campionato è intervenuto anche Umberto Calcogno, vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori, che ha però usato parole molto differenti da quelle del presidente Damiano Tommasi: “La volontà dei calciatori è chiara, vogliamo tornare in campo”.
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