Nel sesto anniversario della tragedia della valanga a Rigopiano, riprende il processo per rendere giustizia alle 29 persone che morirono.
![Riprende oggi il processo per la strage di Rigopiano](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/01/Riprende-oggi-il-processo-per-la-strage-di-Rigopiano.jpg)
Sono previste oggi le arringhe difensive degli avvocati degli imputati, presso l tribunale di Pescara.
Riprende il processo per la tragedia di Rigopiano
La valanga di Rigopiano è stato un evento catastrofico avvenuto nel 2017, verificatosi in questa località turistica a Farindola, in Abruzzo.
Proprio nel giorno del sesto anniversario iniziano le arringhe difensive dei legali degli imputati, ovvero coloro che sono ritenuti responsabili della morte delle vittime che soggiornavano nell’albergo di Rigopiano che è stato spazzato via dalla neve e dai detriti.
Ad assistere in aula ci sono i loro familiari, i quali hanno dichiarato di vivere in questo girono dei sentimenti molto contrastanti fra di loro, infatti da una parte c’è tanta rabbia e da sempre ci sono state accuse di abbandono verso gli ospiti della struttura.
“c’è stato un grande menefreghismo di chi aveva il compito di tutelarli e avrebbe potuto salvarli. siamo addolorati e commossi nel ricordo dei nostri cari ma anche mossi dall’amore verso di loro, motore delle nostre battaglie di questi anni”.
così hanno commentato familiari e conoscenti in aula ricordando un evento tragico fatto di giorni pieni di angoscia nella speranza che qualcuno si fosse salvato. Invece, solo 11 persone ce la faranno e ora dove un tempo c’era una splendida struttura immersa nel verde, c’è solo desolazione e tristezza al ricordo della valanga.
La valanga di Rigopiano
L’evento si è verificato il 18 gennaio del 2017, quando una slavina si distaccò dalla montagna che sovrastava l’albergo Gran Sasso Resort, di Rigopiano, investendolo.
![Manifestazione dei familiari](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/01/Manifestazione-dei-familiari.jpg)
In base ai dati disponibili, si tratta della valanga che presa singolarmente ha causato il maggior numero di vittime sull’Appennino e la seconda più disastrosa in Europa.
Morirono 29 persone e in effetti in quel periodo l’Italia era stata investita da un’ondata di gelo che aveva provocato abbondanti nevicate, specialmente sull’Appennino Centrale.
Gli esperti avevano indicato per quel giorno il pericolo 4 per quanto riguarda neve e valanghe, in una scala che arriva massimo a 5. Proprio per questo clima, l’unica strada che dalla struttura portava al fondovalle risultava bloccata e nonostante i solleciti non sono stati trovati mezzi spazzaneve disponibili.
Nel pomeriggio si verifica la tragedia e la valanga, trasportando con sé alberi e detriti vari, travolge in pieno l’albergo sfondando le pareti e spostandolo di dieci metri verso valle. Il primo allarme viene dato alle 17,40 e parte da Giampiero Parete, uno degli occupanti, verso il suo datore di lavoro.
Quest’ultimo ha poi avvisato i soccorritori e dopo i primi scetticismi sono partite le operazioni per farsi strada verso la zona del disastro.
Al momento dell’impatto erano presenti 40 persone fra cui 28 ospiti e 12 membri del personale. Solo 11 di queste persone, fra cui alcuni bambini, si salveranno e le polemiche principali sono proprio quelle riguardanti i soccorsi.
Infatti le prime telefonate non vengono considerate attendibili e le informazioni sono frammentarie. Ora starà ai giudici addebitare le responsabilità e rendere giustizia alle famiglie.