Sono ripresi gli sbarchi e i naufragi sull’isola di Lampedusa e nelle ultime ore sono arrivati oltre 3.000 migranti.
Sono in atto i soccorsi da parte della Guardia Costiera e in realtà la situazione è stata agitata anche ieri e questa mattina, quando di nuovo l’hotspot dell’isola si è riempito oltre la capienza massima. Vediamo questa situazione da tempo ormai e in molti si chiedono quando veramente il governo prenderà delle decisioni concrete per arginare i flussi migratori, nel frattempo bisognerebbe pensare a una soluzione che possa rispondere alle esigenze di tutti coloro che affrontano un viaggio faticoso e molto pericoloso, giungendo sulle nostre coste esausti e provati.
È un finesettimana tragico quello delle vacanze pasquali per quanto riguarda l’emergenza migranti, infatti negli ultimi giorni ci sono stati diversi arrivi che hanno tenuto impegnati gli uomini della Guardia Costiera e le Ong nelle acque del Sar maltese e quello italiano.
Si sono intensificate le segnalazioni anche di Alarm Phone, servizio importantissimo per coloro che si trovano in difficoltà in mare e hanno bisogno di segnalare la loro posizione. I soccorritori hanno trascorso delle giornate davvero intense e solo da venerdì a lunedì hanno tratto in salvo circa 2.000 persone alle quale se ne sono aggiunte 1.200 nelle ultime ore nella zona del mar Ionio fra la Sicilia e la Calabria.
Ci sono poi stati due naufragi, uno a largo della Tunisia e l’altro in acque Sar maltesi. In quest’ultimo sono stati salvati 22 migranti ma altri 18 sono morti e ancora dispersi.
Il fatto che la Guardia Costiera abbia salvato 2.000 persone fra venerdì e oggi, quindi in soli 4 giorni, ci dà l’idea di come veramente gli arrivi dei migranti sono lontani dal fermarsi. Ci vogliono soluzioni concrete per bloccare gli sbarchi dai luoghi principali in cui avvengono, ad esempio da Sfax, punto di partenza della maggior parte di coloro che sono arrivati sull’isola.
Oggi si sono verificati due salvataggi e sono stati i più complessi dell’ultima settimana, visto che hanno coinvolto circa 1.200 persone. La Guardia Costiera è intervenuta per soccorrere due grossi barconi, ovvero un peschereccio che trasportava 800 persone a largo di Siracusa e un’altra imbarcazione intercettata a largo di Capo Passero grazie alla collaborazione con Alarm Phone.
Le operazioni a Siracusa sono state coordinate dalla Nave Peluso della Guardia Costiera, supportata da alcune motovedette e da un mercantile che si trovava in zona. Il secondo salvataggio invece è stato possibile grazie alla Nave Diciotti, anche questa aiutata da due mercantili.
Mezzi e aerei della Guardia Costiera e di Frontex sono stati impegnati nelle ultime settimane per cercare e soccorrere eventuali migranti in difficoltà e c’è da dire che le giornate peggiori sono state proprio quelle di Pasqua, con 26 approdi e Pasquetta.
Il maltempo aveva concesso una tregua alle autorità ma poi le partenze sono riprese a pieno ritmo verso le nostre cose, come dimostrano gli oltre 40 barchini giunti a Lampedusa nei giorni scorsi. Sono arrivate 3.000 persone e fra queste anche i superstiti di un naufragio in acque maltesi, quello appunto in cui sono morti 18 migranti, secondo i testimoni, ma questi sono ancora dispersi in mare.
A questi si sommano 35 vittime di un naufragio di sabato a largo delle coste tunisine e in quella barca c’erano altri 15 individui che si sono salvati.
Per giorni si sono intervallati arrivi di corpi e di superstiti. I primi vengono trasportati nei piccoli stanzini del cimitero dell’isola in attesa di collocazione, gli altri cercano accoglienza nell’hotspot di contrada Imbriacola ma in realtà anche loro sono in attesa di altre strutture perché questa è nuovamente al collasso.
La struttura può accogliere in condizioni dignitose circa 400 persone ma ora ce ne sono 1.800, ovvero 4 volte di più. Nel frattempo la Procura di Agrigento sta indagando su alcuni aspetti poco chiari, in primis sul naufragio da cui la Ong tedesca Resqship ha tratto in salvo 22 persone e dove però quasi lo stesso numero hanno perso la vita. Sul fatto si indaga per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro reato.
A tal proposito i sopravvissuti saranno ascoltati dalle forze dell’ordine, che cercheranno di ricostruire quanto accaduto. La tragedia sarebbe in parte anche stata colpa del ritardo della nave umanitaria Nadir che li ha soccorsi, poiché questi sono rimasti in mare 2 ore prima dell’arrivo dei volontari.
La Ong tedesca però ha ribattuto alle accuse puntando il dito contro chi incolpa il lavoro delle associazioni, sottolineando che servirebbe un approccio più umanitario verso questa emergenza altrimenti continueranno a verificarsi tragedie inenarrabili come queste.
Altro aspetto su cui sta cercando di fare luce la questura di Agrigento è quello degli spostamenti dei migranti dal punto di arrivo al centro di primissima accoglienza e da quest’ultimo al porto dove poi i traghetti di linea li smistano altrove. Sembra che gli autobus utilizzati non siano idonei e subirebbero continui rallentamenti, per questo verranno verificati, così come li gestisce.
Continuano dunque le polemiche e in tutto ciò il governo ha pensato di intervenire rafforzando la stretta, in particolare per la strage di Cutro, in modo da fermare le partenze e soprattutto gli scafisti che lucrano sul traffico degli esseri umani.
I nuovi emendamenti puntano a limitare la protezione speciale che agisce su coloro che richiedono asilo e stringere le norme sui rimpatri degli irregolari. Sarà questo il deterrente per contenere l’emergenza? È questo l’approccio umanitario che chiedono le Ong? Molti storcono il naso di fronte a queste decisioni che sembrano non avere nulla di umano ma solo approcci puramente burocratici.
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