Ecco cosa rischia chi non rispetta gli orari di accensione dei riscaldamenti, nessuno immaginava che scattassero i controlli.
Continuate a leggere il nostro articolo per scoprire cosa si rischia per il mancato rispetto delle norme che regolano l’accensione del riscaldamento nazionale.
Sanzioni dure per i riscaldamenti
Lo Stato italiano ha previsto controlli a tappeto nelle case per chiunque non rispetterà gli orari della tabella di accensione e di spegnimento di riscaldamenti autonomi.
L’obiettivo è innanzitutto evitare lo spreco di gas naturale, di cui purtroppo il nostro Stato è attualmente carente per via della guerra tra Russia e Ucraina.
E poi anche quello di diminuire le emissioni e di rispettare l’ambiente. Se in passato il Governo si affidava al buon senso degli italiani, lasciando loro piena autonomia, oggi non è più così.
Vista la situazione precaria nella quale ciascuno di noi sta vivendo, lo Stato ha pensato di dare delle sanzioni durissime a chiunque non rispetti questa nuova normativa.
E’ fondamentale che i cittadini si documentino e rispettino le norme, perché la legge non ammette ignoranza. Di seguito, vi riportiamo la tabella del Governo che spiega nel dettaglio in quali zone d’Italia sarà possibile tenere acceso per più tempo il riscaldamento e in quali invece bisognerebbe evitarlo, perché non ce n’è davvero necessità.
Controlli a tappeto: le regole da rispettare
Non tutti lo sanno, ma è necessario che gli italiani rispettino la tabella di accensione del riscaldamento autonomo. Lo Stato italiano ha fornito una tabella precisa che divide l’Italia in zone climatiche e che mostra le relative ore d’accensione del riscaldamento.
Ecco che di seguito ve la mostriamo.
La prima è la ZONA F che comprende Trento e zone alpine. Qui il riscaldamento può essere acceso e spento in periodi volontari e non esiste limite orario. Poi abbiamo la ZONA E con
Milano, Torino, ecc, dove può essere acceso dal 22 di ottobre fino al 7 di aprile per un massimo di 13 ore al giorno.
Di seguito la ZONA D con Roma, Pescara, ecc, dove si può accendere dall’8 di novembre fino al 7 di aprile per 11 ore al giorno. Poi la ZONA C con Napoli, Caserta, ecc, dal 22 di novembre fino al 23 marzo per 9 ore al giorno, poi la ZONA B con Palermo, Trapani, ecc, dall’8 di dicembre fino al 23 di marzo per 7 ore al giorno.
Infine abbiamo la ZONA A con Lampedusa, Sud e Isole dall’8 di dicembre fino al 7 di marzo per un massimo di 5 ore al giorno.
E’ fondamentale che ogni cittadino italiano studi nel concreto le norme relative alla zona climatica nella quale vive o in cui viaggia, per poter rispettare la legge ed evitare sanzioni pecuniarie salatissime.
E voi cosa ne pensate della tabella sul riscaldamento autonomo italiano? Create che le zone climatiche siano idonee o che alcune andrebbero ricalibrate per evitare che si soffra il freddo? Fateci sapere cosa ne pensate davvero e continuate a seguirci per nuovi aggiornamenti sul tema.