Quale futuro per l’Italia? Secondo l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove energie, il nostro Paese presenta 33 aree a rischio a causa del riscaldamento globale, che minaccia un territorio che presenta per conformazione geologica e collocazione geografica determinate fragilità, rendendo l’Italia particolarmente esposta ai cambiamenti climatici di cui tanto si discute in questo periodo. In particolare è il Meridione ad essere in maggiore pericolo, così come alcune zone costiere che potrebbero finire sommerse già verso la fine di questo secolo.
[Photo Credit: Enea]
L’Enea ipotizza due scenari, una di maggiore ed un’altra di minore gravità, e per entrambi i modelli previsionali l’agenzia indica in millimetri di quanto potrebbe alzarsi il livello del mare, come dimostra la mappa qui sopra: si evince che ad ogni modo quasi tutte le nostre coste sarebbero interessate da sconvolgimenti, sottoposte alle pressioni dell’Africa verso nord-est, e, indipendentemente dai mutamenti climatici, questo comporta un sommovimento geologico che vedrebbe alcune aree innalzarsi ed altre abbassarsi. Spiega uno dei ricercatori dell’Enea Fabrizio Antonioli: ‘L’innalzamento marino non è dovuto unicamente allo scioglimento dei grandi ghiacciai del pianeta, ma anche ai movimenti geologici che l’Italia sta subendo‘. Lo studio, coordinato da Gianmaria Sannino, mette poi in risalto i cambiamenti che dovrebbero far mutare il clima dell’intera area del Mediterraneo, non solo dunque l’Italia, ma anche Spagna meridionale, Grecia e Turchia.
Dalla Sicilia fino alle coste laziali il clima italiano sarà sempre più simile a quello del Nord Africa, con stagioni più aride e secche, ed un aumento di fenomeni estremi quali alluvioni nel periodo invernale, alternati a siccità ed ondate di calore nei mesi estivi. La conseguenza più grave ipotizzata dall’Enea vede un progressivo inaridimento dei suoli a causa della scarsità d’acqua, minacciando tanto la popolazione residente quanto soprattutto le attività agricole e industriali che caratterizzano il Made in Italy nel settore agro-alimentare. Questa è la versione più apocalittica, ma anche nell’ipotesi più ‘morbida’, il riscaldamento globale è destinato ad avere un profondo impatto ambientale sul nostro territorio, che potrebbe modificare in maniera irreversibile la vita quotidiana di milioni di italiani.