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Categories: Ambiente

Riscaldamento globale, mare sommergerà le città se non si arrestano i cambiamenti climatici

Molte città del mondo rischiano di essere sommerse a causa del riscaldamento globale: da Londra a New York, da Shanghai a Rio de Janeiro, ma anche le nostre Venezia, Napoli, Pisa, Ravenna, potrebbero fare questa terribile fine se non si interverrà per contrastare i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature in tutto il pianeta. Non è la prima volta che la scienza lancia l’allarme sul futuro delle metropoli, ma il recente studio realizzato dall’organizzazione americana Climate Central è probabilmente lo studio più sistematico finora mai realizzato sulle emissioni globali di gas serra, che potrebbero portare come conseguenza a enormi aumenti del livello delle acque, cancellando in un colpo solo la geografia di alcuni dei luoghi più belli del mondo.

Le proiezioni sono state realizzate ipotizzando che l’uomo non faccia nulla per ridurre le emissioni di CO2 e che quindi il mondo vada incontro al previsto aumento globale delle temperature, che senza i previsti interventi di contenimento aumenterebbe di 4 gradi centigradi: tra i vari disastri, alluvioni, tifoni e altre catastrofi naturali, lo scioglimento dei ghiacci provocherebbe un innalzamento del livello dei mari che nel giro di uno o due secoli al massimo divorerebbero interi tratti di costa e relative città, abitate da un numero di persone compreso in un range tra i 470 e i 760 milioni: in Italia verrebbero coinvolte 4,7 milioni di persone, ovvero l’8 per cento del totale della popolazione nazionale, e vedremmo città come Pisa o Venezia quasi completamente sommerse dall’acqua, e lo stesso accadrebbe almeno a mezza Napoli, solo per fare gli esempi più catastrofici. L’aspetto più grave è che evitare l’innalzamento delle acque è ormai impossibile, tanto che gli stessi ambientalisti sperano di limitare l’incremento della temperatura globale a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali.

Come spiega Jean-Pascal van Ypersele, climatologo della Cattolica di Lovanio, ‘anche qualora riuscissimo a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi il livello del mare continuerebbe comunque ad aumentare di oltre 4 metri, nel lungo termine‘: tuttavia secondo gli esperti è possibile ridurre notevolmente l’impatto di questo innalzamento dei mari se la politica internazionale, magari già a partire dalla Conferenza delle parti di Parigi, decidesse di raggiungere l’ambizioso traguardo di fermare l’aumento globale a 2 gradi centigradi, combinando il tutto con aggressive politiche di mitigazione degli effetti. In questo caso le persone da evacuare dalle aree sommerse sarebbero ‘solo’ 130 milioni, 2,9 milioni quelli sulle coste italiane. Quello su cui un po’ tutti gli studiosi sembrano concordare è l’impossibilità di scongiurare l’evento: nella migliore delle ipotesi si potranno solo limitare i danni.

Giulio Ragni

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