Per chi ancora non lo sapesse, sembra che sia stato firmato un decreto che stabilisce delle nuove limitazioni. Limitazioni che riguardano la questione riscaldamento e dunque gli impianti a gas naturale.
Cosa dice esattamente questo provvedimento? Per saperlo basterà continuare a leggere qui di seguito: prenderete visione di informazioni molto preziose e che bisogna conoscere.
Prima di dirvi il contenuto di tale decreto è doveroso quanto meno specificare chi lo ha firmato.
È stato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, a firmare tale provvedimento per definire quelli che sono i limiti, in termini di tempo, degli impianti a gas naturale.
Come vedrete tale decreto riguarda la stagione che ci aspetta e mette in rilievo la riduzione delle temperature del riscaldamento che interesserà diverse zone e in diverso modo.
Nuovo decreto del ministro Cingolani
Quello che abbiamo detto sinora può essere riassunto in poche parole: ci sarà una stretta se si parla di riscaldamento.
Ecco che si parla della riduzione delle temperature degli ambienti riscaldati per poter risparmiare e quindi per riuscire a consumare meno.
Cosa prevede esattamente questo decreto?
Mette innanzitutto in evidenza dei limiti orari e stabilisce come per la stagione invernale dell’anno corrente gli impianti di riscaldamento debbano essere ridotti di un’ora al giorno.
Prendiamo come esempio la città di Milano: l’accensione era prevista per ben 14 ore al giorno. Con il nuovo decreto scenderà a 13 ore.
Per quanto riguarda le questione giorni, si passa a 15 giorni e si posticipa di ben 8 giorni la data inziale per anticipare di 7 giorni quella finale.
Sempre volendo prendere come esempio la città di Milano, se l’accensione era dal 15 ottobre al 15 aprile, con il nuovo decreto l’inizio si avrà il 22 ottobre fino al 7 aprile.
Le fasce con i relativi orari e giorni
Ecco che si parla di vere e proprie fasce: se si è in zona A il riscaldamento può essere acceso per massimo 5 ore al giorno dall’8 dicembre al 7 marzo.
Se passiamo alla zona B, si parla di un’accensione di 7 ore al giorno dall’8 dicembre al 23 marzo.
Nella zona C parliamo di un’accensione prevista per un massimo di 9 ore al giorno, dal 22 novembre al 23 marzo.
In zona D si passa a un massimo di 11 ore al giorno dal 8 novembre al 7 aprile. In zona E invece si parla di un massimo di 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile.
Altre informazioni contenuto nel decreto
Il decreto in questione prevede, inoltre, che se si verificano condizioni climatiche negative, il proprio comune può dare la propria autorizzazione affinchè possano essere accesi gli impianti di riscaldamento anche se non si è nelle fasce appena indicate.
Inoltre se si parla di temperatura, bisogna fare delle precisazioni.
Il decreto ha stabilito che “i valori di temperatura dell’aria” devono essere ridotti di un grado centigrado.
Dunque, nello specifico, se si parla di abitazioni si deve passare da 20 a 19; se si parla di edifici che riguardano attività inerenti all’industria o all’artigianato si deve passare da 18 a 17 gradi.
In tutto questo bisogna tenere presente che le riduzioni di cui vi abbiamo parlato e i limiti di cui vi abbiamo parlato non riguardano tutti e indistintamente.
Non riguardano infatti scuole materne, asili nido, piscine, spazi di cura e quegli edifici che godono già di “sconti” se si parla della temperatura dell’aria.
Sono esclusi anche quegli edifici che hanno impianti alimentati a energie rinnovabili.
Se si parla di agevolazioni, va detto che Enea proprio per venire incontro e agevolare una corretta messa in atto di tali regole nei condomini, si preoccuperà di pubblicare una guida con all’interno delle specifiche indicazioni affinchè tutti riescano a utilizzare in modo corretto la temperatura di riscaldamento stabilita.