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Riscaldare la casa con 20 euro forse sarebbe possibile, grazie a E-Cat, che da molti è stato accolto come una vera e propria rivoluzione. Si tratta di un prodotto che promette di produrre energia attraverso un processo di fusione fredda. E’ stato inventato dall’imprenditore italiano Andrea Rossi e, secondo gli obiettivi, dovrebbe garantire il riscaldamento domestico in completa sicurezza, consentendo di risparmiare.
Il dispositivo
Secondo il funzionamento base del dispositivo, quest’ultimo dovrebbe utilizzare il calore emesso dalla polvere di nichel, da una piccolissima quantità di idrogeno, attraverso la messa in atto di catalizzatori e frequenze radio capaci di mettere in moto le forze repulsive tra le particelle subatomiche. Il nichel è molto abbondante sul nostro pianeta e si rivela anche piuttosto economico: con un solo grammo, secondo ciò che ha riferito l’imprenditore Rossi, si potrebbero produrre 23.000 megawatt/ora di energia. Tra l’altro il sistema utilizzato da E-Cat promette molto bene anche per ciò che riguarda i consumi: all’inizio si tratta di 3.000 watt per un’ora e poi a poco a poco i consumi si riducono. Il sistema inventato da Andrea Rossi è in corso di certificazione negli Stati Uniti e proprio qui un’azienda si è dichiarata disposta anche a passare alla produzione.
I dubbi scientifici
Non tutti gli esperti, comunque, sono d’accordo col sistema illustrato dall’imprenditore italiano. Alcuni scienziati hanno avanzato anche dei dubbi. Le prime perplessità sono arrivate dal fatto che, pur avendo spiegato come funzioni il sistema, in realtà non si conoscono precisamente i dettagli. Naturalmente Rossi si difende, affermando di voler mantenere il segreto, per proteggere il brevetto. Se si esaminano attentamente e con le conoscenze del caso le spiegazioni fornite fino a questo momento, si giunge alla conclusione che il dispositivo in questione sarebbe in grado di fondere 2 atomi di nichel e idrogeno, producendo rame e determinando la generazione di una grandissima quantità di calore. Su E-Cat sono stati effettuati anche dei test, che hanno dato buoni risultati. Il problema è che questi dati non sono accettati da tutti, perché i ricercatori indipendenti che hanno studiato il sistema di funzionamento sono stati, comunque, ingaggiati dallo stesso Rossi. E’ vero che c’è stata una pubblicazione scientifica su questa invenzione, però nel lavoro non è stata specificata quale sia la natura del catalizzatore e nemmeno quanto rame venga prodotto come scarto.
L’interesse delle aziende
Anche in Italia c’è stata la manifestazione di interesse da parte di numerose aziende. Tuttavia ancora non si è passati ad una diretta azione, perché Andrea Rossi sta portando avanti un preciso piano di marketing, ultimando gli accordi con il suo partner statunitense. Quel che è certo è che, se questo prodotto non si rivelerà una finta invenzione, alla fine ci saranno molti clienti pronti ad investire su di esso. Per esempio, anche la Cina e la Corea si sono dette disponibili a prendere in considerazione l’idea. Le condizioni economiche di questi Stati permetterebbero anche un più ampio margine di azione, visto che non ci sono lobby influenti in campo energetico, come quelle che ci sono in Occidente.