Inps ha chiarito con un determinato messaggio il caso in cui l’opzione al contributivo sia esercitata in concomitanza alla presentazione dell’istanza di riscatto della laurea. Chi può pagare in una sola rata?
Dopo un paio di anni, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è tornato ad occuparsi del riscatto della laurea qualora i periodi degli anni di studio siano necessari al lavoratore per accedere al metodo contributivo. Scopriamo in questa guida chi può esercitare il riscatto della laurea e in quale modalità.
A differenza del retributivo, l’opzione del sistema contributivo può essere esercitata nel corso della vita professionale o al momento della presentazione della domanda per andare in pensione. È necessario aver perfezionato i requisiti necessari, tra cui aver maturato meno di 18 anni di contribuzione alla fine dell’anno 1995. Per accedere al sistema contributivo occorre avere maturato almeno quindici anni di contribuzione a partire dal primo gennaio 1996, di cui almeno un contributo versato prima di questo anno.
Per procedere all’attivazione del contributivo e per perfezionare i requisiti necessari, il costo del riscatto della laurea deve essere versato in una sola rata, mentre l’onere restante graverà sui piani di ammortamento o sulla busta paga da parte del datore di lavoro. Con il messaggio n.2564 del 7 luglio, Inps chiarisce che l’onere di riscatto della laurea venga definito con il computo a percentuale, ad eccezione del contributo minimo mensile che sarà computato con il criterio della riserva matematica.
Nel caso in cui si opti per la modalità di pagamento rateale verrà generata una quota di ammontare differente dal rimanente da versare in un’unica soluzione con il modello F24 entro 3 mesi dalla data di notifica del riscatto della laurea.
Inps deve accertare il pagamento in un’unica rata tramite la copia del versamento dell’F24. In caso di mancato versamento della rata unica, è come se il contribuente rinunciasse alla domanda di riscatto della laurea.
Il riscatto della laurea è uno strumento che permette di incrementare gli anni di contributi previdenziali in modo tale da poter anticipare l’accesso alla pensione o aumentarne l’ammontare. Il costo del riscatto della laurea varia a seconda delle differenti circostanze. È necessario valutare i casi prima di riscattare la laurea, che può essere più o meno conveniente.
Sull’onere sostenuto dal contribuente, è possibile beneficiare di una serie di agevolazioni, tra cui la detrazione del 50% o la possibilità di spalmare l’importo dovuto fino ad un massimo di 10 anni. Il riscatto della laurea consente di valorizzare l’iter di studi universitari che sono stati completati fino al raggiungimento del titolo accademico. La finalità è quella di utilizzare gli anni di studio nel computo della pensione Inps.
Si può riscattare anche i periodi di studio trascorsi all’estero per conseguire la laurea, nel caso in cui il titolo accademico abbia valore legale. Il riscatto della laurea è possibile ai fini previdenziali anche per chi svolta e consegua un dottorato di ricerca o un diploma di specializzazione post lauream.
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