[didascalia fornitore=”Photo by Caleb Woods on Unsplash”]Photo by Caleb Woods on Unsplash[/didascalia]
Il riscatto della laurea è un istituto che consente ai lavoratori laureati di utilizzare gli anni universitari come periodi utili ai fini del calcolo della pensione.
Per prima cosa il lavoratore deve verificare se è in possesso di tutti i requisiti e condizioni che consentono di riscattare gli anni di laurea, e per quali periodi si può utilizzare questo istituto ai fini della pensione.
Una volta verificate queste cose, il lavoratore deve presentare la domanda per via telematica all’Inps – attraverso un patronato o direttamente se si ha il Pin Inps o un’altra forma di identificazione digitale -, e pagare l’onere per il riscatto.
L’onere per il riscatto laurea può essere pagato in un’unica soluzione o al massimo entro 120 rate mensili – senza pagare interessi – attraverso i bollettini MAV – che possono essere pagati in qualsiasi banca, online sul sito dell’Inps, e tramite l’applicazione “Inps Servizi Mobili” per smartphone e tablet se si dispone di una carta di credito.
Se si decide di pagare a rate bisogna ricordarsi che è consentito pagare dopo la scadenza – entro comunque 30 giorni – per al massimo 5 volte durante la rateizzazione. Se si smette di pagare tutto ciò che è stato versato fino quel momento all’Inps, non può essere rimborsato. Se si vuole interrompere la rateizzazione, l’unico modo per non perdere i soldi e quello di estinguere tutte le rate residue.
Per quanto riguarda i costi del riscatto laurea, si può dire che l’onere dipende dallo stipendio percepito al momento della domanda, se negli anni della laurea c’era il calcolo retributivo o contributivo della pensione, e dall’età del richiedente.
Costa di meno il riscatto degli anni di laurea se lo facciamo quando mancano ancora molti anni alla pensione – e ricordatevi che la richiesta del riscatto laurea può essere fatta anche da soggetti che non abbiano ancora iniziato la loro attività lavorativa.
Il costo del ricatto della laurea può essere calcolato in due modi:
In via indicativa supponiamo che il lavoratore che richiede il riscatto anni di laurea abbia 30 anni ed abbia un reddito ai fini Irpef pari a 25.000 euro. Il costo del riscatto sarebbe di circa ottomila euro per ogni anno di università e quindi più di 30.000 euro per corsi quadriennali e più di quarantamila per corsi quinquennali. Se lo stesso soggetto avesse un reddito di 35.000 euro il costo per il riscatto laurea lieviterebbe a circa 12.000 euro per ogni anno di studi universitari. Il costo per il riscatto laurea può raddoppiare per lavoratori che sono vicini alla pensione. Per non parlare del caso di un lavoratore di 63 anni che possa riscattare gli anni della laurea valutandoli con il sistema retributivo. In questo caso bisognerà moltiplicare il beneficio in termini di pensione – per esempio 10.000 euro lordi – per un coefficiente pari a 16,68. Se vorrà andare in pensione con il riscatto laurea dovrà pagare 166.800 euro.
Discorso opposto per gli inoccupati: loro possono riscattare quattro anni di studi universitari per circa ventimila euro.
Queste cifre mostrano come sia in genere conveniente riscattare gli anni universitari all’inizio del proprio percorso lavorativo. Comunque collegandosi al sito dell’Inps con il proprio Pin o con altra forma di identificazione digitale è possibile effettuare una simulazione dell’onere necessario per il riscatto laurea.
Per rispondere a questa domanda non si possono scrivere cose che valgono per tutti i casi, la situazione può cambiare di lavoratore in lavoratore, visto che il riscatto degli anni di laurea, quando effettuato, ha conseguenze su due fronti:
D’altra parte però, il riscatto della laurea è un’operazione comunque piuttosto costosa. Per chi è vicino alla pensione potrebbe convenire solo nel caso in cui questo comporti il superamento dei 18 anni di contributi sotto il regime retributivo. Se così fosse, l’intero assegno previdenziale verrebbe calcolato con il metodo retributivo – e sarebbe quindi decisamente più sostanzioso.
Con il riscatto laurea si possono utilizzare ai fini del calcolo della pensione:
Bisogna considerare che di questi titoli si può riscattare solo la durata legale del corso di studi. Non è possibile fare lo stesso per gli anni di iscrizione fuori corso, così come quelli già coperti da altra contribuzione ai fini pensionistici – perché per esempio lo studente lavoratore non può riscattare gli anni universitari -, o ancora i master universitari.
Se durante l’università abbiamo lavorato per un periodo limitato di tempo, si può comunque chiedere il riscatto laurea al netto dei periodi già coperti da contribuzione.
Fino ad ora non c’è nulla di concreto. Da più parti si è ventilata la possibilità di rendere gratuito il riscatto della laurea per i Millenials, ossia i giovani nati fra il 1980 e il 2000 – ma anche per gli studenti che oggi sono iscritti ad un corso di studi universitari.
Difficile che si possa arrivare a qualcosa di concreto perché bisognerebbe trovare i fondi per pagare i contributi per i circa 6 milioni di neolaureati in Italia – se si prende l’onere del riscatto di un inoccupato, garantire il riscatto laurea gratuito per i Millenials costerebbe miliardi di euro.
Al massimo si può prevedere – ma solo per il futuro – un riscatto laurea gratuito per studenti che finiscano i loro studi universitari senza andare fuori corso e con un ottimo voto.
Dal punto di vista fiscale, il pagamento dell’onere di riscatto della laurea, consente di:
Se avete altro domande a cui non ho risposto, potete utilizzare i canali di assistenza messi a disposizione dall’INPS: il numero verde 803.164 per chi chiama da numero fisso, e lo 06/164164 per chi chiama con un cellulare.
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