Riscatto laurea: come calcolare questa misura in base alla propria età di riferimento e capire se conviene o meno richiederlo.
Il riscatto della laurea permette di riscattare, in maniera gratuita, gli anni di studio universitario. Si tratta, dunque, di un incentivo allo studio, ma anche di una modalità per anticipare l’età pensionabile. Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, ha rilanciato questa opzione, basandosi sul modello tedesco. Ecco come calcolare il riscatto in base alla propria età e capire se conviene o meno richiederlo.
Seguendo l’esempio della Germania, il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ripropone il riscatto della laurea, in occasione del Festival del Lavoro di Bologna. Gli anni universitari, dunque, possono essere riscattati gratuitamente da parte dei contribuenti.
Secondo quanto sostiene il presidente dell’Istituto previdenziale, questo incentivo consentirà ai giovani di rimanere a studiare nel nostro paese, in cui – come lui stesso osserva – i laureati sono meno di tutta l’Unione Europea e, dietro di noi, c’è solo la Romania.
In Italia, infatti, è del 20% la media dei laureati, contro il 33,4% di quella rilevata nell’Unione Europea. Inoltre, tale misura permette di andare prima in pensione, recuperando gli anni che si sono spesi per la formazione, secondo Tridico.
Tale manovra, da parte dell’INPS, ha un costo di circa 4 miliardi di euro. Al momento è disponibile un’agevolazione per chi intende riscattare gli anni della laurea ed è denominata riscatto light. Ogni anno universitario ha un costo di 5.360 euro, somma che può essere detratta fiscalmente.
L’importo per cinque anni, dunque, ammonta a 26.800 euro, somma dilazionabile fino a 120 rate mensili, alle quali non viene applicato alcun interesse. Bisogna, ad ogni modo, valutare se conviene richiedere il riscatto degli anni universitari, in quanto – in alcuni casi – potrebbe non convenire per quel che concerne il ritiro anticipato dal mondo del lavoro.
Gli svantaggi riguarderebbero, principalmente, i lavoratori che hanno conseguito la laurea quinquennale, ossia i 55enni che hanno accumulato 25 anni di contributi: per loro, infatti, il riscatto della laurea porterebbe al pensionamento – nel caso degli uomini – con tre anni e tre mesi di ritardo, mentre – per le donne – con due anni e dieci mesi per le donne.
Anche chi ha 50 anni perderebbe nove mesi, considerando che ha iniziato a lavorare a 27 anni. Per le altre fasce d’età, invece, ci sarebbero dei vantaggi per quanto riguarda l’anticipo della pensione.
Chi ha dai 30 ai 45 anni, e ha iniziato a lavorare a 24 anni, infatti, può procedere al riscatto della laurea e andare in pensione con due anni e cinque mesi di anticipo, nel caso degli uomini e con tre anni e sei mesi di anticipo, per quanto riguarda le donne. Il prepensionamento arriva con più di cinque anni di anticipo, per coloro che sono venuti al mondo dal 1967 e il 1962 e che lavorano da quando avevano 24 anni.
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