Rischiano fino a 3 anni di carcere i pensionati che dimenticano questa scadenza

Attenzione per questi pensionati che rischiano ben 3 anni di carcere nel momento in cui dimenticano questa scadenza.

attenzione alla scadenza
attenzione alla scadenza- Nanopress.it

Ci sono regole che devono essere seguite alla lettera, proprio perché la legge italiana non fa alcuno sconto. Le scadenze, inoltre, non possono essere dimenticate perché si rischia di ritrovarsi a dover pagare delle penali o comunque andare in galera. In particolare, ci sono dei pensionati che possono rischiare sino a 3 anni di galera se non ricordano di presentare determinati documenti entro i termini previsti per legge. Facciamo chiarezza cercando di comprendere cosa si nasconde dietro leggi e sanzioni di vario genere.

Dichiarazione dei redditi: entro quando va presentata?

Le normative fiscali che al momento sono attive, precisano che i soggetti sono obbligati alla presentazione dei propri redditi ogni anno entro e non oltre il 30 novembre. Chi non adempie a questo obbligo, potrà incorrere in multe salate e in alcuni casi anche al carcere.

Ci sono vari motivi che possono spingere lavoratori e pensionati nel non presentare i documenti, ma è comunque una azione punibile per legge e che allerta l’Agenzia delle Entrate o direttamente l’INPS.

Dichiarazione dei redditi
Dichiarazione dei redditi-NanoPress.it

Nel momento in cui la dichiarazione dei redditi viene omessa ci sono due scenari generici:

  1. Mancata presentazione
  2. Presentazione oltre i novanta giorni di termine dalla scadenza che è stata prevista inizialmente.

Ci sono anche persone che non presentano la dichiarazione entro i termini, ma comunque entro i novanta giorni e in questo caso si parla di “tardiva”.

Sanzioni e sino a tre anni di reclusione per questi pensionati

Nel momento in cui la dichiarazione dei redditi, sempre in generale, venga omessa e non ci sono delle imposte specifiche allora si procederà come da legge italiana con il Decreto legislativo 471/1997. L’imposta al momento è di 250 euro e può arrivare sino a 1.000 euro.

Poi ci sono altre sanzioni che vanno da 150 euro sino a 500 euro per tutti i soggetti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi in maniera tardiva. Questa è una sanzione che viene applicata valutando termini e forme di ritardo da parte dell’ente.

Tutte le sanzioni si applicano nel momento in cui ci sono delle imposte dovute, con aumento sino al doppio per i soggetti che sono obbligati a tenere il libro contabile.

La legge però punisce in maniera differente anche i soggetti che evadono o non presentano dei documenti. È il caso particolare dei pensionati che percepiscono un reddito ulteriore, calcolato come attività lavorativa oppure immobili sino a titoli di varia natura.  Chi non presenta la dichiarazione di sostituto di imposta – come chiarisce la legge – può essere punito con tre anni di reclusione nel momento in cui si superano i 50mila euro di ritenuta.

possibili sanzioni
possibili sanzioni-NanoPress.it

Il rischio di una possibile punizione di questo tipo viene proposta quando c’è una evasione che supera appunto i 50mila euro, come sopra evidenziato. Il consiglio è di rivolgersi al proprio commercialista o direttamente all’INPS per non incorrere in sanzioni o punizioni di alcun tipo.

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