L’Oms dichiara che il vaiolo delle scimmie presenta un rischio globale moderato. I casi studiati in laboratorio sono 2013 in 42 Paesi e l’Europa è il continente più esposto.
Al primo posto c’è la Gran Bretagna mentre per quanto riguarda il nostro paese, ci sono 71 positivi accertati attualmente.
Rischio globale moderato
A partire dall’inizio dell’anno sono stati analizzati più di 2000 casi di vaiolo delle scimmie, confermati in laboratorio. Fra questi c’è un caso probabile, incluso un decesso.
Queste sono le segnalazioni da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e il conteggio preso in considerazione tiene conto dei 42 Stati, compresa l’Europa che si conferma il continente più esposto.
Il nome fa pensare che sia la scimmia la responsabile di questa patologia, in realtà viene trasmessa da animali, ovviamente infetti, quali ratti e roditori in generale. Proprio il primo caso di vaiolo delle scimmie è stato trasmesso da un roditore e l’epidemia continua a colpire soprattutto gli uomini che hanno rapporti sessuali recenti con nuovi partner o con più di uno.
La maggior parte dei casi di vaiolo delle scimmie sono stati confermati proprio per via sessuale o anche per i servizi sanitari in strutture sanitarie primarie o secondarie.
Il Italia ci sono circa 70 contagiati e il primo caso risale al 19 maggio quando un italiano che tornava da un viaggio alle Canarie aveva cominciato ad accusare i primi sintomi della malattia, quindi: febbre, dolori articolari, spossatezza e brividi.
In un secondo momento la patologia muta e cambiano anche i sintomi, infatti si verificano eruzioni cutanee, vescicole, croste, pustole e linfonodi ingrossati.
Il Comitato di Emergenza per valutare il rischio è stato convocato per il 23 giugno ma per ora sembra che ci sia un rischio globale moderato, definito tale in quanto ancora non possiamo parlare di una vera e propria pandemia al pari del Covid, con conseguente lockdown.
L’Oms comunica che questa è la prima volta che i casi di vaiolo delle scimmie vengono segnalati in numero così ampio e nello stesso momento in diversi Paesi e aree geografiche diverse fra loro.
Fortunatamente, se diagnosticata in tempo e trattata nel modo giusto, la patologia non porta alla morte e finora non ha causato veri e propri focolai.
La diffusione del virus
Secondo i dati, il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo principalmente nel Vecchio Continente, quindi in Asia, Africa ed Europa, in particolare quest’ultima è l’area più esposta.
Il Regno Unito da solo conta un quarto dei contagi del Vecchio Continente, seguito dalla Spagna con 313 casi, dalla Germania con 263 e dal Portogallo con 241 persone infette.
Uscendo dall’Europa, i paesi con il maggior numero di contagi sono il Canada, dove sono 159 e gli Stati Uniti con 72.
L’Oms, che costantemente aggiorna il dossier riguardante il vaiolo delle scimmie, ha riferito inoltre che c’è stato un decesso in Nigeria e un probabile caso in Australia, si attendono nuove notizie.