Dopo le pessime previsioni di Bruxelles sul Pil italiano 2020, e l’esito allarmante dell’indagine di Bankitalia sullo stato di salute dei bilanci familiari in seguito all’emergenza Covid-19, arriva un’altra scure pronta ad abbattersi sulle cronache dell’era post lockdown. È il rapporto Censis sul risparmio degli italiani, che ne escono con un ritratto sempre più impaurito e meno incline all’investimento. Non si guadagna e non si spende, con i consumi destinati a una profonda depressione.
L’emergenza Coronavirus si è trascinata dietro una lunga serie di effetti collaterali sul piano economico, per l’Italia, che nel corso delle settimane post lockdown iniziano a restituire i loro contorni più critici.
Gli italiani hanno sempre più paura di investire i soldi che, a fatica, avrebbero risparmiato nei lunghi mesi di “passione” della fase più acuta della crisi Covid. E il risultato, secondo l’ultimo rapporto Censis con Assogestioni, sarebbe quello di una ulteriore, severa e prolungata contrazione dei consumi in costanza di un aumento della liquidità.
Si riducono le spese perché si ha paura del domani e di non riuscire più a far quadrare i già fin troppo precari bilanci familiari. Si tratta di una delle più pesanti eredità del Coronavirus che, a effetto domino, intacca tutto il sistema.
Stando alla fotografia diffusa dal Censis, il 67,8% degli italiani ha paura per la situazione economica della propria famiglia e converge su una strada di cautela nei consumi. Questo scenario si materializza in una cornice di forti incertezze sul futuro dopo la prolungata crisi innescata dal Covid, nonostante, rivela il rapporto, le entrate del 71% dei percettori di reddito non siano state intaccate in modo severo durante il lockdown.
Si tratterebbe di un timore che Censis definisce “radicato e trasversale” per territorio e gruppi sociali, con un incremento della percentuale fino al 72% tra la popolazione di donne e millennial. Al Sud si sfiorerebbe il 75% (oltre il 76% tra gli imprenditori e oltre l’82% tra i soggetti con i redditi più bassi).
“Meglio essere cauti e accumulare risparmi“: così Censis traduce l’esito dell’analisi sulle prospettive descritte dal 49,7% degli italiani. Per gli imprenditori, la percentuale sale al 58,9%, e un’emergenza di proporzioni globali come il Coronavirus ha imposto una nuova architettura di pensiero anche a chi, nel settore produttivo, ci vive da sempre.
La paura che un evento tanto improvviso quanto esplosivo, come quello sperimentato con il Covid, possa nuovamente aggredire sanità, società e mercati è una costante che non sembra cedere il passo alla benché timida serenità. A prevalere, emerge dal rapporto, è una comune e acuta percezione di vulnerabilità.
In questo palcoscenico di rischi e interrogativi, il 39,7% dei risparmiatori (dato che sale al 45% nel Nord-Est) pensa a una cautela sempre maggiore. Paradossalmente, la situazione attuale vedrebbe tanti italiani con tanti soldi in più, i risparmi, ma “parcheggiati” in conti correnti che temono di intaccare.
Ed è boom di liquidità, con il 38,9% degli italiani che avrebbe incrementato il proprio risparmio nella fase del lockdown (il 49,1% tra i risparmiatori abituali). È l’esito di un risparmio forzoso la cui genesi è da rintracciare nella continuità delle retribuzioni in costanza di un taglio netto nei consumi.
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