Una rissa senza precedenti è avvenuta nel Paese sudamericano dell’Ecuador. In un carcere, ben 13 persone sono morte negli scontri avvenuti al suo interno. Sono rimate ferite anche altre due persone.
A dare l’annuncio alla stampa ecuadoriana l’ente pubblico responsabile delle carceri e della sicurezza.
Ecuador: la rissa che provoca morti
In Ecuador non si fermano gli scontri all’interno delle carceri cittadine. Già lo scorso mese di maggio la situazione era alle stelle ed ora, nello stesso carcere di Bellavista, una nuova rissa, probabilmente ancora una volta fra bande rivali, ha portato ad avere un bilancio molto più pesante del solito.
13 persone sono state uccise ed altre 2 sono rimaste ferite. Il tutto è successo, come dicevamo, nel carcere di Bellavista, nella provincia di Santo Domingo de los Tsachilas. È stato un semplice tweet, rimbalzato poi anche oltreoceano, ad annunciare ciò che era successo. E a darlo è stato lo SNAI, una sorta di ente pubblico responsabile delle carceri nel Paese.
Una situazione che non è nuova, in quanto le risse e gli scontri, non solo all’interno di questo carcere, ma anche di altri, sono avvenute più volte nel Paese sudamericano.
È notizia, infatti, dello scorso maggio, sempre all’interno del carcere di Bellavista, posto a 80 km da Quito, di altri scontri. L’ultimo ha visto 44 detenuti di bande rivali scontrarsi e, proprio durante questi scontri, altri 220 detenuti sono evasi, ma sono stati catturati dalla Polizia locale qualche giorno dopo.
Lo stesso SNAI, che ha dato l’annuncio della rissa via web, ha poi proseguito che, dopo qualche ora, la situazione nel carcere è tornata sotto controllo grazie anche all’aiuto dell’esercito e della polizia locale che, insieme a quella carceraria, sono intervenuti per sedare gli animi dei detenuti in rivolta.
Il perché di queste rivolte
La domanda è: perché, così spesso, all’interno degli istituti penitenziari ecuadoriani, accadono scene di questo tipo, accompagnati anche da violenza così assurda? Al centro del tutto, secondo le indagini e le fonti governative, c’è sempre il narcotraffico.
Bande rivali, anche sotto controllo messicano, si infiltrano, non di rado, nei territori dell’Ecuador, portando avanti anche una vera e propria guerra, soprattutto contro il sovraffollamento delle carceri proprio del Paese sudamericano. Una sorta di guerra aperta con lo Stato.
Stato che, almeno, fino ad adesso, non è stato capace di appianare, tanto che le risse, che siano esse grandi o piccole, continuano a sfociare, provocando quasi sempre, la morte di un certo numero di detenuti.