Mandorle di famoso marchio ritirate dal mercato: “Potrebbero contenere aflatossine”

Il Ministero della Salute ha imposto il ritiro di tre lotti di mandorle sgusciate per rischio aflatossine: si tratta dei marchi Dattilo, Movida catering e I&D Srl.

Banco supermercato, noci
Banco supermercato, mandorle – Nanopress.it

Il ministero della Salute ha informato della decisione di ritirare momentaneamente dal mercato alimentare alcuni lotti di mandorle con stabilimenti a Frattamaggiore, dei marchi Movida Catering, Dattilo e I&D Srl. Possibile presenza di alflatossine: le confezioni vanno riconsegnate al punto vendita.

Ritirati tre lotti di mandorle: possibile presenza di alflatossine

Il ministero della Salute ha fatto sapere, tramite un comunicato condiviso sul sito ufficiale, del ritiro di alcune confezioni probabilmente già vendute di mandorle sgusciate. Le confessioni, in vaschette da 200-400 grammi della I&D Srl con sede a Frattamaggione, stabilimento in provincia di Napoli, e ancora le bustine da 40 grammi del marchio Dattilo  e quelle di Movida Catering, il secchiello da 1kg e quello da 700 g.

I lotti indicati, ossia 279/22, 280/22 e 295/22, dovranno essere riconsegnati al punto vendita e non essere ingeriti, a causa della possibile presenza di aflatossine.

Che cos’è l’aflatossina: tossine prodotte da un fungo

Le aflotossine, che potrebbero essere presenti nelle mandorle e hanno causato il richiamo del ministero della Salute, sono delle micotossine prodotte da un fungo; nel dettaglio due tipi di Aspergillus e Parasiticus. La tossina frequentemente infatti arriva a contaminare il cibo, ed è nota per il grande potere tossico. La tossicità però, che interessa soprattutto il fegato, si manifesta quando vengono ingerite micotossine in elevate quantità, e anche per lunghi periodi di tempo.

Mandorle
Mandorle – Nanopress.it

I funghi si trovano soprattutto in ambienti caldi e umidi, e alcune previsioni riguardanti il cambiamento climatico avevano correlato la maggior presenza di aflotossine negli alimenti in Europa alle temperature in aumento. Il rischio maggiore è quello, sempre se ingerito in grandi quantità, di tumore al fegato ed epatite cronaca. Ecco perché nel 1993 l’aflatossina è stata inserita dalll’AGenzia per la ricerca sul Cancro nel gruppo 1, ossia come agente cancerogeno per l’uomo.

Si possono sviluppare nel periodo della coltivazione, ma anche in quello della conservazione con criteri igienici non rispettati. Frequente lo sviluppo durante raccolto e l’immagazzinamento di cereali, riso e soprattutto mais, ma anche frutta secca, spazi e oli vegetali.

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