Quel numero 58 resterà per sempre associato a Marco Simoncelli. E’ notizia recente la decisione della Dorna, la società che organizza la MotoGP, di ritirare dal lotto dei numeri assegnabili nel motomondiale il 58 che fu dello sfortunato pilota italiano, morto il 23 ottobre 2011 in seguito ad un incidente durante il Gran Premio della Malesia a Sepang.
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L’annuncio è stato dato dal massimo dirigente della Dorna, Carmelo Ezpeleta, l’8 settembre a Misano, a ridosso del week end del Gran Premio di San Marino. In una breve cerimonia, Ezpeleta ha consegnato a Paolo Simoncelli, il padre di Marco, un piccolo trofeo che mostra appunto quel numero.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Gran Premio, Valentino Rossi ha commentato sull’omaggio al “Sic”: “E’ bello ricordare Marco su questo circuito che porta il suo nome, è incredibile quanto fatto dalla sua famiglia in questi anni“. Ma il “Doctor” ha un’opinione diversa su un eventuale ritiro del proprio numero, l’ormai leggendario 46: “Ci ho pensato, a volte. Ma la mia prima impressione è che non mi piacerebbe che fosse ritirato. Se qualche altro pilota volesse prenderlo preferirei potesse farlo. Comunque spero che non sia un problema immediato, che arrivi il più tardi possibile“.
Prima che quel fatale incidente lo portasse via all’età di soli 24 anni, Marco Simoncelli fece in tempo a vincere nel 2008 il campionato del mondo in quella che allora si chiamava classe 250, in sella ad una Gilera. In questa categoria vinse complessivamente 12 gran premi, ai quali vanno ne vanno aggiunti 2 nella classe 125. Nel 2010 ci fu l’approdo alla classe regina, diventata nel frattempo MotoGP. Gli venne affidata una Honda ufficiale nel team Gresini. Fece in tempo a concludere 34 gare, salendo per due volte sul podio e ottenendo due pole position.
In quel tragico 23 ottobre 2011 il Gran Premio era appena cominciato quando, nel corso del secondo giro, la moto di Simoncelli perse aderenza alla curva 11; il mezzo stava per scivolare verso l’esterno ma improvvisamente le gomme recuperarono il grip, spingendo bruscamente la moto, non più controllabile, verso il centro della pista. In quel momento e in quel punto sopraggiungevano Valentino Rossi e Colin Edwards i quali non ebbero il tempo di evitare Simoncelli. Lo travolsero entrambi; in particolare Rossi, che si trovava in una traiettoria di collisione piena, gli passò sopra. L’impatto fu talmente violento che il casco del “Sic”, come lo chiamavano amici e tifosi, saltò via. Fatali i traumi a testa, collo e torace.
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