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Martedì 4 ottobre 2016, a Le Iene, Roberto Benigni ha detto la sua sul Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre, incalzato dalle domande dell’inviato Dino Giarrusso. Com’è noto, il comico toscano, che in passato aveva definito quella italiana la ‘Costituzione più bella del mondo‘, ha ricevuto negli ultimi mesi numerose critiche (la più severa da Dario Fo) per aver in qualche modo approvato, pur ritenendola migliorabile in vari punti, la riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi, schierandosi per il Sì al referendum. Vediamo se a distanza di qualche tempo Benigni ha cambiato idea o è sempre favorevole alle modifiche alla Costituzione.
LE IENE, ROBERTO BENIGNI E LA COSTITUZIONE
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Roberto Benigni e la ‘iena’ Dino Giarrusso si sono incontrati a Camogli, vicino Genova. Il premio Oscar per La Vita è Bella ha esordito spiegando che in ogni caso, a prescindere dall’esito della consultazione di dicembre, la Costituzione della Repubblica Italiana resterà ‘la più bella del mondo’ perché i 12 principi fondamentali, che corrispondono ai primi 12 articoli, sono inviolabili e intoccabili e nessun referendum potrà mai cambiarli, così come la parte prima che riguarda i ‘Diritti e Doveri dei cittadini’.
Discorso diverso per la seconda parte, che regola l’Ordinamento della Repubblica, che comunque è lo sviluppo della prima. Benigni ha ricordato che già i padri costituenti auspicavano un miglioramento di questa seconda parte (e in effetti nel corso degli anni ci sono state varie modifiche), ma sollecitato dalle domande di Giarrusso non ha mai fornito risposte chiare e nette sui punti critici della nuova riforma che tra le altre cose vuole eliminare il bicameralismo perfetto, ridurre il numero dei senatori e il potere legislativo del Senato e cambiare il meccanismo d’elezione del Presidente della Repubblica, pronunciando però spesso la parola ‘perfettibile‘, come a voler sottolineare qualche sua perplessità su alcuni aspetti (a cominciare dal fatto che la riforma poteva essere scritta meglio e in maniera più chiara per tutti).
Benigni ha poi fatto l’elogio dei padri costituenti (‘È stato un miracolo: come qualche volta accade, hanno illuminato le macerie e l’Italia si è rialzata. Erano tutti divisi tranne per una cosa: essere uniti’) e ha detto che una riforma della Costituzione è comunque necessaria e che la nostra Carta resterà bella anche se dovesse vincere il Sì. Anzi, secondo Roberto Benigni ‘è indispensabile che vinca il Sì’, mentre se vincesse il No il morale del Paese sarebbe a terra ‘peggio della Brexit’. Il comico ha specificato che in futuro si potranno fare dei miglioramenti (‘alcune cose sono da rivedere’), ma ‘se non si parte adesso non si farà mai più‘.
Insomma, Roberto Benigni ha parlato chiaro: al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 voterà Sì e ha invitato gli italiani a fare altrettanto, giudicando la nuova riforma un necessario punto di partenza per cambiare finalmente il Paese, anche se alcune modifiche sono senza dubbio migliorabili. Però quando Giarrusso ha cercato di entrare nel merito della riforma, chiedendogli per esempio il suo parere sull’immunità che sarà concessa ai nuovi senatori e su altri punti controversi, Benigni ha un po’ tergiversato, dando l’impressione di non avere una risposta chiara ed efficace. E quindi i dubbi, per i tanti che non sanno ancora cosa votare al referendum, restano intatti…
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