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Cronaca

Roby Facchinetti rapinato nella sua villa di Bergamo: i tre banditi forse non erano sconosciuti

Roby Facchinetti è stato rapinato da tre banditi mentre era nella sua villa di Bergamo insieme alla moglie e a uno dei suoi figli. Pare, infatti, che domenica sera gli uomini siano entrati nell’abitazione, armati e abbiamo rubato gioielli e oggetti di valore. Le indagini comunque sono in corso.

Roby Facchinetti – Nanopress.it

Quello che è accaduto a Roby Facchinetti e alla sua famiglia avrebbe potuto avere un risvolto decisamente più tragico. Tre uomini sono entrati nella loro villa, a pochi passi dallo stadio dell’Atalanta, hanno puntato le pistole contro l’artista, la moglie e uno dei loro figli che era con loro in casa e hanno rubato diversi oggetti di valore.

Roby Facchinetti rapinato nella sua villa

I Pooh sono pronti per la loro (ennesima) reunion sul palco dell’Ariston, Sanremo è alle porte e così tutti i componenti sono alle prese con le prove. Tutto va come deve andare – al netto dello stress di calcare ancora un palco così importante, che riesce a far tremare le gambe anche di artisti navigati come loro – e tutto sembra seguire il naturale ordine delle cose.

Poi una sera, una di quelle che sembra non riservare sorprese, alla fine della settimana che anticipa quella pre-festival, tutto cambia per uno di loro. Improvvisamente accade qualcosa che non sarebbe mai dovuta accadere: la villa di Roby Facchinetti, un’istituzione nel vero senso della parola a Bergamo, viene assaltata da un branco di ladri, che mirano ai gioielli e agli oggetti di valore, ma inevitabilmente finiscono per minare l’equilibrio del cantante e tastierista della band e della sua famiglia.

La villa sorge prepotentemente a pochi passi dallo stadio dell’Atalanta, a pochi di più dal centro della città lombarda. I balconi si affacciano sulla Città Alta, intorni vi sono alberi, che ne delineano il contorno verde, e la cancellata in ferro battuto, preceduta da una siepe, la avvolge, quasi come se l’abbracciasse. In quella casa vive praticamente da sempre Roby, insieme a tutta la famiglia. Basta guardare il citofono per comprendere che lì, insieme a lui, vivono anche gli ultimi Giulia e Roberto, con i rispettivi compagni e figli. Tutti sanno che quella è la villa di Facchinetti, tutti la conoscono, la sua posizione non è stata mai avvolta nel mistero.

Sarà forse per questo che già sei anni fa – sempre a febbraio tra l’altro, tra poche settimane sarebbe stato il sesto tristissimo anniversario di quell’evento – un intruso si era infilato già nell’abitazione e aveva tentato di derubare la famiglia, ma in quel caso ci aveva pensato il compagno della figlia, cintura nera di krav maga, a fermarlo. A denunciare l’accaduto all’epoca fu il figlio di Roby, Francesco Facchinetti, che sul suo profilo Facebook era arrivato a dire: “Mi compro un arsenale, se qualcuno entra in casa mia con i miei figli non esce vivo. Se lo Stato non mi difende, lo farò da solo. Mi prendo tutte le responsabilità di quello che ho detto”.

Roby Facchinetti – Nanopress.it

Sia chiaro: quell’aggressione era stata decisamente meno violenta di questa. Stavolta i banditi l’hanno fatta davvero grossa (molto di più di quello che fecero nel 2017).

La ricostruzione dei fatti

Tre banditi entrano in una villa, con tanto di abiti scuri, guanti e volti nascosti dietro a passamontagna. Arrivano davanti alle persone che la abitano, si piazzano davanti a loro e, con le pistole puntate contro i loro corpi, le minacciano al fine di farsi consegnare tutti gli oggetti di valore custoditi nella cassaforte.

Sembra questa la prima scena di un film horror, eppure è quello che è accaduto davvero a Roby Facchinetti. Era domenica sera, il cantautore era in casa, ma probabilmente avrebbe preferito non esserci visto quello che è accaduto. Insieme a lui c’erano la moglie Giovanna Lorenzi – con cui fa coppia fissa dal 1986 ed è sposato dal 1989 – e il figlio Roberto, il penultimo, classe ’87. E verosimilmente Roby sarebbe stato molto più contento se anche loro non ci fossero stati.

I dettagli ad oggi non sono chiari: le indagini sono ancora in corso e sarà poi compito della Squadra mobile, coordinata dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota, a capire cos’è accaduto davvero. Del resto attualmente la stessa famiglia chiede solo riservatezza. La figlia più piccola, Giulia, classe ’91, alla direzione di un centro wellness in città, ha esplicitamente detto: “Non è gossip, questo. È successa una cosa veramente grave e noi non possiamo dire nulla. Anzi aggiunge, ci saremmo augurati che la notizia uscisse più avanti, visti gli impegni lavorativi di papà. Psicologicamente non è un momento facile da gestire per lui”.

Del resto c’è un problema molto serio e un nodo da sciogliere immediatamente: pare che i banditi conoscessero abbastanza bene la villa. I tre, infatti, si sono mossi all’interno dell’abitazione con nonchalance e sembra che non abbiano forzato né porte né finestre. A quanto pare, in pratica, gli uomini sarebbe andati a colpo sicuro, come se sapessero perfettamente quando e come entrare in casa.

Ovviamente però, una precisazione va fatta: questa, almeno per il momento è solo un’ipotesi che non trova conferme, ma è comunque una pista da seguire. Bisogna capire se i banditi conoscevano la famiglia oppure se hanno frequentato la villa per qualche motivo.

Del resto, come abbiamo anticipato, le indagini sono in corso e ci diranno qualcosa in più.

Anna Gaia Cavallo

Mi chiamo Anna Gaia Cavallo, ho 30 anni, sono nata a Salerno e lì ho vissuto fino ai miei 18 anni. Poi il viaggio verso Siena per l'università, la laurea in economia e gestione d'impresa e poi il ritorno nella mia città natale. Qui, dopo un anno di lavoro nel settore economico, ho capito che non era questa la strada giusta per me e ho deciso di seguire quella che era sempre stata la mia più grande passione fin da piccola: la scrittura. A quel punto ho lasciato tutto quello che avevo costruito nei sei anni precedenti e ho intrapreso un altro percorso, quello che mi ha portato a diventare giornalista. Iscritta all'albo dei pubblicisti della Campania dal 2019, dopo aver attraversato diversi mondi, sono approdata sul pianeta Nanopress nel 2022 come editor e qui amo occuparmi di cronaca e attualità, ma quando mi capita di scrivere di musica raggiungo il massimo del piacere.

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