De Angelis, dopo le parole sulla strage di Bologna, rimane alla Regione. Lo ha riferito il governatore del Lazio Francesco Rocca.
Il presidente della Regione Lazio ha deciso. Niente sfiducia per Marcello De Angelis, che rimarrà al suo posto nonostante le frasi sulla strage di Bologna che via social il 3 agosto aveva fatto parecchio discutere. Il direttore della Comunicazione della Regione difeso dal governatore dopo le sue idee negazioniste al termine di “una lunga riflessione” dice Rocca: “E’ addolorato e rimane una valida risorsa per la struttura”.
E’ arrivata dopo l’incontro e le scuse, le “riflessioni” ma anche le polemiche, la decisione su Marcello De Angelis. Il direttore della Comunicazione della Regione Lazio che il 3 agosto, all’indomani dell’anniversario della strage di Bologna, si era impelagato in teorie negazioniste sull’attentato di matrice neofascista non perderà il suo posto istituzionale. A rivelarlo è stato lo stesso presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, palando di “errore dettato dal coinvolgimento personale”. In ogni caso, dice il governatore, rimane De Angelis una risorsa importante per la struttura, e in questo momento non è il caso di allontanare una persona “sinceramente addolorata”.
Ancora il presidente nelle sue recenti esternazioni sul caso ha fatto sapere, prima di dirsi vicino alle famiglie della vittima della strage, che si dice cosciente del fatto che De Angelis abbia offeso e turbato diverse persone, ma che si tratta solo di un errore: “coinvolgimento personale e affettivo a tragiche vicende che, tutt’oggi, animano la coscienza e il dibattito politico nazionale”.
Nella serata di ieri i due si sono incontrati e visti a cena per discutere del caso. Un bilaterale anche sulle eventuali dimissioni che erano state chieste dalle opposizioni e anche da diversi cittadini. Sempre ieri De Angelis tramite social era intervenuto tramite Facebook con un post in cui discusava, dicendosi “rispettoso delle sentenze: “Un punto rilevante su cui ci siamo soffermati a lungo è quello, per me fondamentale”. Rocca sui social aveva scritto di avere sempre agito con il rispetto massimo delle opinioni degli altri e per – la sempre tirata in ballo a sproposito – libertà di espressione: “Non ho mai censurato nessuno, ho fatto del dialogo il mio faro in qualunque tipo di attività intrapresa e cerco di ascoltare il dolore che si cela anche dietro a un passo falso”.
La decisone di Francesco Rocca in tal proposito è stata vista come un grave errore dalle opposizioni, che dopo le parole di De Angelis avevano chiesto a gran voce le sue dimissioni. Lo ha sottolineato anche oggi dopo le recenti evoluzioni del caso Enzo Foschi. Il segretario del Pd della regione Lazio ha detto oggi che le parole del direttore della comunicazione della regione sono adesso “incompatibili con l’importante ruolo istituzionale che ricopre”.
Duro anche Alessandro Zan, che parla di memora insultata. Quella delle 85 vittime, uccise dal terrorismo fascista: “De Angelis è ancora lì, a capo della comunicazione di Regione Lazio. Protetto da Rocca e dal silenzio di Giorgia Meloni”.
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