Rocco Morabito è stato estradato dal Brasile in Italia e dovrà scontare 30 anni di reclusione nel nostro Paese. Il boss della ‘ndrangheta è accusato di diversi reati, tra cui traffico di droga e associazione a delinquere. L’estradizione resa possibile dal dialogo tra Italia e Brasile.
Considerato uno dei boss più potenti della ‘ndrangheta, nonché secondo criminale più ricercato del Paese, insieme a boss Matteo Messina Denaro, all’aeroporto di Ciampino di Roma è arrivato Rocco Morabito, che è stato estradato dal Brasile all’Italia: l’uomo è stato arrestato a maggio 2021 e dovrà scontare una condanna a 30 anni, accusato di vari reati gravi, tra cui traffico di droga e associazione a delinquere.
Rocco Morabito è stato estradato in Italia. La latitanza del boss della ‘ndrangheta, dunque, è giunta alla fine. L’uomo dovrà scontare 30 anni di reclusione in Italia.
L’estradizione è stata approvata lo scorso 8 marzo, ma il procedimento era stato ritardato da un altro, di tipo penale, aperto dalla magistratura di San Paolo.
Nei giorni scorsi, l’estradizione è stata accelerata grazie agli accordi tra i due paesi per l’applicazione del progetto I-can, promosso e finanziato dall’Italia mediante l’Interpol, che ha creato una rete di 13 nazioni nel mondo per combattere la minaccia globale rappresentata dalla ‘ndrangheta.
Morabito, 55 anni, era conosciuto come il “re della cocaina di Milano” negli anni ’90: a quel tempo, si occupava di traffico di droga e di trasportare merce dal Sud America al nord Italia.
Successivamente si trasferì in Uruguay per continuare a dirigere il traffico di droga per la ‘Ndragheta fino a quando – nel 2017 – fu arrestato in un hotel di Montevideo.
Ha vissuto dal 2007 in una lussuosa dimora a Punta del Este grazie a un passaporto brasiliano con falsa identità sul quale c’era scritto che si chiamava Francesco Antonio Capeletto Souza, un uomo d’affari che si occupava di un falso business di esportazione.
Era ricercato, dal nostro paese, da 27 anni ed è stato condannato a 30 anni di carcere per associazione a delinquere, traffico di droga e altri reati gravi.
Tuttavia, nel 2019, in attesa dell’estradizione dall’Uruguay, è scappato insieme ad altri tre criminali internazionali, facendo un buco, che ha permesso loro di uscire attraverso il tetto del penitenziario in cui si trovava e – da allora – si erano perse tutte le tracce del boss.
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