Quello dei due dipendenti del supermercato Lidl, che rinchiusero due rom in gabbia a Follonica, «non fu sequestro di persona». A stabilirlo è stato il sostituto procuratore che, non ritenendo fondata la denuncia contro i lavoratori, ha chiesto l’archiviazione.
Il video delle rom rinchiuse in gabbia a Follonica fece il giro del web e scatenò una marea di polemiche, arrivando a scomodare politici come Matteo Salvini (dalla parte dei lavoratori). E divise l’opinione pubblica, tra chi gridò al razzismo e chi sminuì l’episodio parlando di goliardata.
Fu proprio la goliardata la giustificazione dei due dipendenti Lidl di Follonica, provincia di Grosseto. Scusandosi, spiegarono che volevano solo scherzare e che non avevano intenti cattivi nei confronti delle due donne nomadi beccate a rovistare tra i rifiuti nel piazzale del supermercato, prima di essere rinchiuse in una gabbia e riprese con un telefonino.
L’episodio, a febbraio, provocò una dura reazione della Lidl, che licenziò i due dipendenti, di 26 e 36 anni, dissociandosi dal gesto. I quali furono denunciati per sequestro di persona.
Accusa però considerata eccessiva dal pm, che ha chiesto l’archiviazione.
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