Una storia abominevole risalente al dicembre del 2019. La vittima una ragazzina di soli 13 anni che è stata abusata dal padre. Una denuncia che l’adolescente è riuscita a fare mesi dopo la vicenda grazie ad un compito in classe. Il padre 45enne avrebbe abusato della minore il 26 dicembre di tre anni fa, nel giorno di Santo Stefano.
L’uomo è stato condannato a 5 anni e a un risarcimento di 20 mila euro. Lui nega tutto.
Gli abusi del padre
“Quella notte era strana, io sentivo e vedevo tutto e solo a pensarci mi viene da dire: ma veramente era mio padre?”
Questa è una delle frasi presenti nel tema della ragazzina romana vittima degli abusi subiti dal padre 45enne. La copia integrale tra le mani degli inquirenti è servita per poter condannare il genitore a cinque anni di detenzione, nonostante lui abbia sempre negato tutto e riferito al suo avvocato che tale gesto sia ritenuto impensabile.
Gli abusi avvenuti tra le quattro mura domestiche, nella stanzetta della 13enne. Il padre convinto che lei stesse dormendo ha cercato di appoggiare il braccio della ragazzina nelle sue parti intime.
Un racconto agghiacciante che la giovane vittima è riuscita a scrivere nero su un bianco in un compito a scuola. Un chiaro segnale di aiuto. Una testimonianza che è servita agli inquirenti per poter incastrare l’uomo il quale dovrà pagare un risarcimento di circa 20 mila euro.
Le testimonianze
“Ho toccato con il mignolo le sue parti intime, ho temuto che potesse succedere altro. Sono stata ferma, non mi sono mossa, per fingere di dormire. Aveva la mano sopra la mia e mi faceva il gesto, mi sono voltata dall’altra parte e lui ha capito che ero sveglia ed è andato via”.
Nel tema della ragazza emerge una pessima situazione familiare, dove lei stessa racconta che più volte il padre ha cercato di picchiare la madre davanti a lei e al fratello.
Quest’ultimo, successivamente ascoltato da chi ha seguito le indagini, ha raccontato quello che ha visto con i suoi occhi, confermando il fatto che il padre sarebbe entrato a passi pesanti nella camera della sorella, chiudendone la porta. Una anomalia riscontrata dal figlio poiché in quella casa dormivano sempre con le porte aperte.
L’indomani la ragazzina si è rifugiata a casa della nonna dicendo solamente di non voler restare a casa con il padre. Solo diversi mesi dopo la storia è venuta a galla grazie al tema in cui ha denunciato tutto.