Don Dino, ovvero Placido Greco, sacerdote di Fiumicino è stato accusato di sfruttamento della prostituzione minorile e pedopornografia. Secondo quanto dichiarato dal Don, i ragazzini rom che ha coinvolto stavano partecipando a provini per film a luci rosse e non sono mai stati pagati da lui in cambio di prestazioni sessuali. L’accusa che ricade su Don Dino rientra nell’inchiesta su un giro di gigolò minorenni alla Stazione Termini di Roma.
E’ stato arrestato in flagranza di reato Placido Greco, che possedeva circa 1700 foto pedopornografiche in un archivio del suo computer, ma secondo la Polizia Postale i file contenuti in questo sarebbero ben 40 mila. Il Don si dichiara innocente, giustificandosi dicendo che si era prestato per realizzare “book fotografici” a dei ragazzini che volevano sfondare nel cinema erotico: “Si era sparsa la voce che sono bravo a scattare foto di nudi. Mi sono prestato, credendo di aiutarli. Non mi sono mai spinto oltre, non ho mai sfiorato un bambino, mai preso dei soldi”, ha dichiarato a Il Messaggero.
Oltre alle immagini raccapriccianti, gira la voce che il sacerdote abbia reinterpretato la Bibbia in chiave erotica con 12 bambini al posto degli apostoli. Uno dei minorenni rom vittime degli abusi ha raccontato ai pm: “Sono andato tante volte con lui. Una volta mi ricordo al binario 13 sul treno, due o tre volte a Roma Tiburtina, dove ci sono i bagni a pagamento”, secondo quanto raccolto da Il Tempo. Non solo la Stazione Termini ma anche i bagni pubblici della metro Piramide, quelli di Tiburtina e delle stazioni di Aprilia, Nettuno, Albano.
Sergio Ruperto, avvocato di Don Dino, parlando ai microfoni di Radio Cusano Campus ha spiegato che l’accusato si recava alla Stazione Termini per cogliere il suo sacerdozio, fare beneficenza e aiutare i barboni. Per quanto riguarda le foto incriminate e la vicenda degli aspiranti “attori porno” minorenni ha dichiarato: “Don Dino non sapeva che fossero minori. Ha detto che a quell’età, diciassette-diciotto anni, è complicato capire se uno è minorenne. Dopo è partito un passaparola tra i ragazzi e in tanti sono andati da lui a farsi fare queste foto”.