Roma, attivisti occupano il terminal dell’aeroporto di Ciampino per protestare contro i jet privati

Il gruppo che ha agito questa mattina è il medesimo gruppo che, alcuni giorni fa, aveva bloccato la tangenziale di Roma, scatenando l’ira degli automobilisti, bloccati sul Raccordo per diverse ore. 
aeroporto Ciampino
Aeroporto Ciampino – Nanopress.it
Gli attivisti hanno protestato contro i jet privati. Le forze dell’ordine in pochi minuti hanno fermato la manifestazione sgomberando la pista. Gli attivisti sono stati poi condotti negli uffici della Polizia, dove sono stati identificati.

Attivisti occupano il terminal dell’aeroporto

Nuova occupazione da parte degli attivisti ambientalisti che questo pomeriggio hanno invaso la pista dell’aeroporto di Ciampino per bloccare il terminale dei jet privati, con alcuni cartelli campeggianti la scritta: “Il 70% dei voli con jet privati sono lussuosi viaggi di piacere”.

In breve tempo sono stati allertati gli agenti di Polizia, che hanno bloccato la manifestazione e hanno proceduto allo sgombero della pista. Gli agenti hanno fermato gli attivisti che sono stati condotti in Questura dove gli agenti hanno provveduto a identificarli. Il gruppo che questa mattina ha fatto irruzione nell’aeroporto è il medesimo che, qualche giorno fa, aveva bloccato il Grande Raccordo Anulare, nella capitale, scatenando le reazioni degli automobilisti.

Sul profilo Twitter il “Jet dei ricchi“ ha pubblicato dei dati per per spiegare l’iniziativa di questo pomeriggio a Ciampino, dichiarando che un terzo delle partenze dall’aeroporto romano viene effettuata da jet privati. Stando ai dati di FlightAware, negli ultimi 6 giorni di ottobre sono partiti da Ciampino 342 voli commerciali, dei quali soltanto il 63% sarebbe di voli di linea. Questi voli hanno inquinato in una settimana quanto 5.341 persone in un anno.

Intanto oggi termina la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP27, che si sta tenendo in Egitto:

“Si tratta di uno strumento governativo strutturalmente inefficace e dannoso. I potenti del mondo sono giunti a Sharm El Sheikh per parlare di crisi ecologica su circa 400 jet privati che emettono la stessa CO2 di 15.000 europei in un anno”.

Secondo gli attivisti la rivoluzione ecologista deve essere correlata a una lotta di classe per fronteggiare il carovita che è si è originato con la crisi e quindi sanzionare il lusso è una prerogativa essenziale.

 

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