Con l’amianto tossico non si scherza e sono moltissime ancora le zone della Capitale critiche e a rischio avvelenamento, come emerso dalle ultime notizie. La mappa delle zone parla chiaro e non consente interpretazioni.
Il rischio amianto tossico a Roma è elevato, così come in tutta Italia. Al convegno organizzato dall’Ona – Osservatorio nazionale amianto – si è messo l’accento su quello che i cittadini dovrebbero conoscere per evitare gli avvelenamenti , con un servizio di segnalazioni di altissima qualità in ogni quartiere della Capitale.
La città Eterna paga il prezzo di questo fenomeno inarrestabile, registrando oltre 882 casi di mesotelioma dal 2001 al 2015. A questo dato si aggiungono i 411 casi a dicembre 2021 per una totalità di 1300 casi e un tasso di mortalità del 93% entro i cinque anni.
Un quadro terribile tracciato dal Presidente dell’Oma in occasione di un incontro al Campidoglio dal tema «Amianto, ambiente, salute: per Roma Capitale d’Europa».
La situazione in Italia: altissimo il rischio amianto
Guardando tutta l’Italia, la situazione di rischio amianto tossico è gravissima così come messo nero su bianco da Bonanni nel suo libro «Il libro bianco delle morti di amianto in Italia».
Un esempio? I dati parlano chiaro e sono esposti al rischio ben 352.000 studenti e 50.000 soggetti del corpo docente e non. A questi si aggiungono 1.000 biblioteche, oltre 250 ospedali italiani (con mappatura in corso, quindi i dati sono in aumento) e condomini – case di varia natura.
La rete idrica si espande per 300.000Km con presenza di amianto in alcuni materiali – considerando che nella maggior parte dei casi si parla di realizzazioni antecedenti al 1992, quando l’amianto era utilizzato in maniera massiva.
Amianto tossico a Roma, la mappa delle zone critiche
Il discorso dell’amianto comprende la città di Roma, con l’Ona altamente operativa nella capitale con un suo sportello al servizio di tutti. È bene che i cittadini possano avere chiarezza e risposte alle domande su questo fenomeno che porta inesorabilmente all’avvelenamento. Con tutte le segnalazioni che sono state ricevute sul territorio è stato possibile tracciare una mappa con un quadro preciso sulle malattie dovute dall’amianto:
- 500 i casi di tumore al polmone, con 125 casi annui e 88% di indice di mortalità;
- 200 casi di asbestosi, con 60 casi all’anno e indice di mortalità del 30% a seguito della deaerazione dei polmoni.
Una mappatura che riguarda gli ultimi 20 anni tra segnalazioni, malattie e decessi per l’amianto tossico. Una minaccia gravissima che è stata messa in evidenza durante l’incontro, con l’invito di poter dare ai cittadini ogni tipo di informazione e strumento per conoscere a fondo la problematica.
È importante che in ogni quartiere di Roma ci possano essere dei controlli e si possa avviare un servizio di monitoraggio, cancellando questa tipologia di inquinamento nel più breve tempo possibile.
Durante l’incontro è anche emerso di come in Italia sia già stata fatta una bonifica massiva e la situazione sia migliorata. Tuttavia, nella città di Roma i quartieri presentano ancora edifici o altro con presenza di amianto mettendo in pericolo tutti gli abitanti.
Si parla di costruzioni antecedenti al 1990 e ci sono alcuni siti a rischio maggiore come:
- Zona Magliana
- Aeroporti di Fiumicino e Ciampino
- Tiburtino e Casilino.
Per tutti i cittadini è operativo il numero verde 800.03429 per richiedere una consulenza gratuita e un parere legale grazie allo sportello telematico sull’amianto.