In corso da ieri le operazioni di messa in sicurezza di Roma per l’arrivo in città del presidente ucraino Zelensky. Zelensky incontrerà il presidente della Repubblica Giorgio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e il Papa.
È il primo viaggio del presidente ucraino in Italia da quando è iniziato il conflitto con la Russia, e ad accoglierlo ci sarà una città completamente blindata con controlli ad ampio raggio da parte delle forze dell’ordine della Capitale e la no fly zone. Controllate le arterie e le strade principali della città, controllato il sottosuolo, le autostrade, il Tevere e i parchi, il controllo dei cieli sarà affidata alla Polizia di Stato, nessun drone sarà autorizzato a sorvolare la Capitale.
Roma è blindata per l’arrivo del presidente ucraino Zelensky
È ufficiale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è in arrivo nella Capitale italiana, non si conoscono i dettagli della visita, né si conoscono gli orari in cui avverranno gli incontro.
Quello che si sa per certo e che incontrerà il presidente della Repubblica Giorgio Mattarella, poi incontrerà la premier Giorgia Meloni e infine farà visita al Papa.
Roma per l’occasione ha alzato al massimo i livelli di sicurezza e le forze dell’ordine stanno blindando completamente la città.
A partire da ieri, 12 maggio 2023, la macchina di sicurezza che è stata messa a disposizione per l’occasione ha iniziato ad operare per garantire la sicurezza durante la permanenza sul suolo romano del presidente Zelensky.
Su tutta la Capitale verranno eseguiti controlli a ampio raggio da parte delle forze dell’ordine, e sui cieli romani è stata indetta la no fly zone. Già da ieri sono state effettuate le operazioni di bonifiche con controlli cinofili e artificieri nelle zone ritenute più sensibili.
Sempre da ieri sono stati avviati i controlli nel sottosuolo che hanno visto anche le ispezioni all’interno delle reti fognarie. Sorvegliato speciale anche il Tevere da parte della polizia fluviale, e anche i parchi romani dove la sorveglianza è affidata ai reparti a cavallo.
Il controllo dal cielo è invece effettuato dagli elicotteri della Polizia di Stato. Nei luoghi in cui sarà presente il presidente Volodymyr Zelensky saranno disposte squadre di tiratori scelti.
La no fly zone sarà attiva e in vigore per tutto il tempo in cui il presidente ucraino si tratterrà a Roma, e per questo sarà vietato l’utilizzo di droni che non sono autorizzati.
In campo sono state disposte anche le unità Uopi, Sos e Api, ossia le unità antiterrorismo di polizia e carabinieri. Numerosi saranno i controlli che avverranno all’interno degli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, sulle principali arterie stradali e nelle autostrade che circondano la capitale.
Per l’occasione è stata attivata una speciale task force all’interno della sala operativa della Questura di Roma, dalla quale saranno gestiti e coordinati tutti i servizi di ordine e pubblica sicurezza.
La conclusione della visita di Zelensky prevedrà un’intervista che sarà realizzata in diretta tv da Porta a Porta di Bruno Vespa, a seguito dell’intervista lascerà la Capitale per volare a Berlino, in Germania.
L’incontro con il presidente Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglierà il presidente Zelensky al Quirinale, l’incontro sarà un modo per continuare a confermare il sostegno della nostra nazione all’Ucraina nella guerra contro la Russia.
In tutti questi mesi, e anche nelle settimane scorse, il presidente dalla Repubblica italiano ha sempre chiarito che da parte dell’Italia ci sarà sempre il sostegno all’Ucraina, e ha accusato Mosca di aver portato l’oscurità nel cuore dell’Europa.
Mattarella accoglierà il presidente insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani. Questa sarà la prima visita dopo anni, l’ultima volta che Zelensky era stato nella Capitale era il 07 febbraio 2020 quando del conflitto non c’era nemmeno l’ombra.
Se da una parte ci sarà perciò l’incontro con Mattarella per ribadire la vicinanza e il sostegno tra le due nazioni, dall’altra parte invece si pensa che gli incontri previsti con la premier Giorgia Meloni e poi con il Papa possano essere motivo per trovare una strada verso la fine del conflitto, riportando la pace in Europa.