A due giorni dall‘elezione del nuovo sindaco di Roma, Virginia Raggi, è bufera sul Comune della Capitale per fatti risalenti al 2013-2014. Stamane, sono scattati sei arresti per la mala gestione degli appalti di alcuni campi rom. L’indagine non ha alcun legame con Mafia Capitale, ma avrebbe ancora sullo sfondo alcune delle persone coinvolte nell’indagine sul mondo di mezzo, e legate alla gestione dei campi rom.
L’inchiesta, dei pm Maria Letizia Golfieri, Carlo Lasperanza, Edoardo De Santis e Luca Tescaroli, coordinati dall’aggiunto Paolo Ielo, è stata portata avanti dai carabinieri della compagnia di Roma Eur, nel periodo che va dalla fine del 2013 alla fine del 2014. La procura di Roma ha emesso quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, due ai domiciliari più una misura interdittiva. Le persone fermate sono accusate, a seconda delle posizioni, di reati che vanno dalla corruzione, al falso in atto pubblico, fino alla turbativa d’asta, legati alla gestione di alcuni campi nomadi della capitale.
Tra le persone finite in manette ci sono due rappresentanti di altrettante cooperative responsabili della gestione campi rom, un imprenditore, un vigile urbano e una dipendente comunale del dipartimento delle Politiche sociali e della salute.
Virginia Raggi, nuovo sindaco di Roma durante il primo confronto per le amministrative a Skytg24 aveva detto: “Campi rom uguale Mafia capitale, uguale i partiti che si sono spartiti la torta. Noi non siamo mai stati ascoltati anche perché dentro ci sono cooperative come quella di Buzzi che ha finanziato la campagna del Pd nel 2013. Chi ha i soldi, deve trovarsi una casa. E chi ha età da lavoro, deve andare a lavorare. Questa storia deve finire”.