Roma, corteo dei Movimenti: l’acampada del 19 ottobre 2013

A Roma l’appuntamento in piazza, il 19 ottobre 2013, se lo sono dato i movimenti per la casa, No Tav., No Muos, No Dal Molin, e centri sociali e militanti che hanno nel mirino l’austerity, le politiche di rigore dell’Europa e la precarietà. Sono stati impiegati quattromila agenti di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. Tra i siti sorvegliati, anche le sedi dei ministeri, obiettivi dichiarati dell’assedio dei manifestanti. “L’acampada si trasformerà domenica sera in un presidio di tende sostenuto dai movimenti per il diritto all’abitare di Roma, che non intralcerà la viabilità“. Ha spiega Paolo Divetta, dei Blocchi Precari Metropolitani, “Stiamo contrattando l’uso del parcheggi antistante al ministero delle Infrastrutture per le tende“, ha proseguito. Martedì i rappresentanti della protesta saranno ricevuti dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, per discutere dell’emergenza abitativa.

Lunedì è attesa anche la protesta davanti al tribunale di piazzale Clodio dove si svolgerà il processo per direttissima di sette manifestanti, tra cui un minorenne, arrestati sabato in flagranza di reato durante gli scontri davanti al ministero dell’Economia. I sette arrestati rispondono del reato di resistenza aggravata e l’intenzione della Procura è quella di chiedere la convalida dell’arresto al gip. Il fascicolo per incidenti aperto in Procura è stato affidato al sostituto procuratore Luca Palamara.

Il corteo dei Movimenti

Sabato era stata afforzata la vigilanza alle vie d’acceso al Viminale, Palazzo Chigi, Senato e Quirinale. Le forze dell’ordine, intanto, dopo il camion trovato ieri carico di bastoni e mazze, hanno sequestrato nella notte altri oggetti atti ad offendere e hanno eseguito ulteriori fermi. “Vogliono farci passare per black bloc“, dicono i manifestanti, “ma non è vero“.

Quando la testa del corteo è arrivata a porta Pia, dove ad attendere l’arrivo del serpentone c’era già un gruppo di altri circa 500 manifestanti, la situazione era stabile. In volo intanto diversi elicotteri, sorvegliavano l’area. Attimi di tensione si sono avuti all’incrocio tra via Gioberti e via Napoleone III, dove si trova la sede di CasaPound, i cui aderenti si sono piazzati davanti alla porta armati di bastoni, spranghe e caschi in testa. Le forze dell’ordine in assetto antisommossa, hanno formato un cordone per impedire ai due schieramenti di venire in contatto, ma di fatto non ha allontanato i nazifascisti armati.

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Gli organizzatori hanno definito “provocazioni dei neofascisti” i momenti di tensione vissuti vicino a CasaPound, e con il megafono in mano, parlano dal camion che apre la manifestazione: “Un gruppo da Casapound e di Blocco studentesco è arrivato dietro il cordone della polizia – riferisce Luca del ‘comitato per la casa’ – ha creato un po’ di scompiglio ma non è accaduto nulla di grave. C’è stata un po’ di sottovalutazione da parte delle forze dell’ordine ma noi abbiamo la testa sulle spalle: non ci interessano i neofascisti, oggi siamo in piazza per protestare sotto i palazzi del potere“.

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Bombe carta e uova invece sono state lanciate sul portone laterale del ministero dell’Economia e contro le forze dell’ordine. Blindatissima la strada, dove è presente un notevole dispiegamento di forze dell’ordine, blindati e agenti in tenuta antisommossa. Gli agenti della polizia e della guardia di finanza hanno caricato i manifestanti. Sono 11 le persone fermate da polizia e carabinieri per gli scontri avvenuti durante la manifestazione a Roma. A quanto si apprende, otto sono state fermate dagli agenti e tre dai militari. La loro posizione è ora al vaglio.

I punti chiave del corteo rimangono presidiati dalle forze dell’ordine, visibili agli incroci di via Merulana, lungo via Cavour, davanti alla Stazione Termini e poi in via XX settembre, in via Goito, in piazza Indipendenza, su viale di Castro Pretorio e, infine, davanti a Porta Pia. Lo striscione d’apertura recita “Una sola grande opera: casa e reddito per tutti“. Il corteo si caratterizza per la grande presenza delle maschere di Guy Fawkes, il personaggio del film V per vendetta.

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Nella notte le forze dell’ordine hanno sequestrato “oggetti atti ad offendere” e hanno eseguito ulteriori fermi, dopo il camion trovato ieri carico di bastoni e mazze. In tutto sono nove le persone appartenenti all’area anarco-insurrezionalista di Trento che sono state fermate ieri sera vicino al ministero dell’Economia a Roma nel corso dei controlli diposti dalla Questura. Sommati ai 5 francesi fermati ed espulsi ieri sono in tutto 14 le persone finora fermate durante i servizi di prevenzione. Per i fermati è stato disposto il foglio di via obbligatorio. Le dichiarazioni della vigilia, da parte del sindaco Ignazio Marino, sono all’insegna della “massima allerta”: “Manifestare è un momento importante ma la violenza deve essere evitata in ogni circostanza. Mi auguro che ci sia saggezza“.

Vogliono farci passare per black bloc“, dicono i manifestanti, “ma non è vero“. Dalla tendopoli allestita da ieri sera ai piedi della Basilica si sveglia il corteo parte da piazza San Giovanni a porta Pia, dove è prevista una “notte bianca del dissenso”. Intanto sui social network si invitano i romani ad attivare il segnale wifi, in modo da poter eludere l’eventuale “schermatura” del segnale GSM da parte delle forze dell’ordine. “Spegni il blackout, apri il tuo wifi“, scrivono su Twitter. Sulla rete circolano anche piccoli manuali di “autodifesa digitale” su come schermare il proprio smartphone per comunicare liberamente durante il corteo, un “vademecum” per come comportarsi in caso di lacrimogeni e idranti e i numeri del “legal team” di avvocati del Movimento, da contattare in caso di necessità.


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