Era stata fatta evacuare nella serata di venerdì 23 la palazzina di quattro piani che è parzialmente crollata in via della Farnesina, nella zona di Ponte Milvio, quartiere a nord di Roma, dove gli abitanti hanno trascorso ore di paura. Venerdì mattina i pompieri avevano effettuato un sopralluogo, durante il quale erano state riscontrate lesioni e fessurazioni dello stabile, tali da far sgomberare gli appartamenti. Le condizioni strutturali dell’edificio erano state considerate molto pericolose. Le forze dell’ordine hanno transennato piazzale Ponte Milvio chiudendo l’accesso sia a via della Farnesina che a via Cassia. Sono un centinaio le persone rimaste fuori casa che in queste ore stanno cercando, attrarverso l’aiuto dei vigili del fuoco, di poter ritirare i più importati effetti personali.
La palazzina di 4 piani degli anni Cinquanta che si trovava in via della Farnesina 3, nella zona di Ponte Milvio, era stata fatta evacuare ieri sera dopo che i Vigili del Fuoco avevano riscontrato evidenti lesioni. I Vigili del Fuoco sono intervenuti questa notte intorno alle 2:30 con 8 squadre e sono ancora al lavoro. Per precauzione erano state fatte evacuare anche le due palazzine adiacenti. Non risultano né morti né feriti.
I CONDOMINI ”ABBIAMO RISCHIATO LA VITA”
Gli abitanti del palazzo hanno raccontato che l’ordine di sgombero imposto dalle autorità aveva riguardato gli inquilini del lato dello stabile che è rimasto in piedi e non di quello che è crollato: “Hanno rischiato di far morire delle persone“, hanno riferito: “A mezzogiorno – racconta un abitante del palazzo accanto – c’è stato un primo sopralluogo e i vigili hanno trovato una grossa crepa al piano terra e hanno dato l’ordine di evacuazione a chi abitava nella parte davanti del palazzo, dicendo che quello dietro era sicuro“. Nel pomeriggio, però – dicono sempre gli abitanti dei palazzi vicini – alcuni inquilini hanno fatto un sopralluogo nella parte posteriore notando ulteriori crepe.
“Abbiamo chiamato più volte i pompieri ma non sono venuti – dice una donna che abita nella parte del palazzo evacuata, mostrando l’ordine di sgombero – sono degli irresponsabili, hanno rischiato di far morire delle persone. Dicevano che quella parte era sicura“. Attorno all’una di notte i rumori nel palazzo si sono fatti sempre più forti tanto che chi era rimasto ha iniziato a scappare. “Ho sentito degli scricchiolii fortissimi e poi tanta, tantissima acqua che scorreva – racconta un’altra inquilina – non riuscivo ad uscire, il portone era già bloccato. Siamo riusciti ad andare via dal giardino e poco dopo il palazzo è venuto giù. Ora non esiste più e mi hanno detto che potevo dormire lì“.
“Non ci hanno evacuato, siamo stati solo responsabili e fortunati“. A parlare con rabbia davanti alle telecamere è un altro inquilino della palazzina in via della Farnesina a Roma che questa notte è crollata in parte. Stando alle testimonianze raccolte a poche ore dopo il crollo, la parte che ha ceduto sarebbe stata dichiarata agibile mentre le persone hanno lasciato l’edificio solo dopo che uno dei condomini ha sentito scricchiolare i muri.
VIRGINIA RAGGI SUL POSTO ”EVITIAMO ALLARMISMI”
”I vigili del fuoco hanno già iniziato le ispezioni e inizieranno a capire la stabilità degli edifici. Non lasceremo sole le famiglie. E’ evidente che questo è un dramma, ma evitiamo allarmismi. Ci stiamo già attivando per trovare una sistemazione a queste famiglie colpite da questo evento“. Lo ha detto, davanti alle telecamere la sindaca di Roma Virginia Raggi, che si è recata in via della Farnesina dove un centinaio di persone sono sfollate. “Per ora ogni affermazione in merito alle cause direi che è prematura. Per adesso circa 20-30 nuclei sono stati fatti uscire dalla loro case“.
IL PRECEDENTE
C’è un precedente risalente a meno di un anno fa. Il 20 gennaio di quest’anno, sempre nel cuore della notte, tre piani di un lussuoso palazzo crollarono sul Lungotevere Flaminio a Roma. Il cedimento strutturale interessava il settimo, sesto e quinto piano di un edificio al civico 70, vicino al teatro Olimpico. Anche lì non fortunatamente non ci sono stati né morti né feriti perché un condomino, dopo aver avvertito degli scricchiolii fece scattare l’allarme.
Nel mirino, in quel caso, finirono i lavori di ristrutturazione in corso nell’appartamento del quinto piano, dove sarebbero stati eliminati tutti i tramezzi, e sul sovraccarico del sesto, sulla cui terrazza sembrava ci fosse “una vera e propria giungla di piante”, con vasi di cemento pieni di terra e acqua. A giugno, nel registro degli indagati finiscono il proprietario dell’appartamento del 5° piano, dove era in corso la ristrutturazione, il progettista dei lavori, il geometra e il titolare dell’impresa incaricata di abbattere le parti dell’appartamento che dovevano essere ristrutturate.
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