A Roma, un disabile rom, è precipitato dalla finestra del suo appartamento durante una perquisizione. In casa, al momento dell’accaduto, solo la sorella anche lei disabile che, però, denuncia percosse e violenze da parte di chi era entrato nell’appartamento per la perquisizione. Una vicenda drammatica della quale, al momento, non si hanno elementi certi.
Era il 25 luglio, quando nell’appartamento dei coniugi Omerovic/Sejdovic, a Primavalle, una zona periferica a est della Capitale, irrompono quattro uomini in borghese qualificatisi come agenti di Polizia.
Al momento nell’appartamento, dove i coniugi convivono con i loro quattro figli, si trovano solo i due ragazzi disabili. Hasib Omerovic, un ragazzo sordomuto di 36 anni e sua sorella, i figli maggiorenni della coppia.
I fatti sono inquietanti e, purtroppo, poco chiari, ci sono delle zone d’ombra che non permettono, al momento, di chiarire cosa sia veramente accaduto in quell’appartamento.
Fatto sta che durante quella perquisizione, che sembrerebbe essere avvenuta senza nessun mandato, il giovane di origini rom precipita da una altezza di otto metri, tutt’oggi è ricoverato al Gemelli in coma a seguito di quell’impatto rovinoso.
La famiglia, ovviamente, ha sporto una denuncia. La testimonianza della sorella, presente al momento dell’incidente, ricostruisce i fatti che troverebbero avere anche dei riscontri oggettivi.
Innanzitutto le quattro persone, tra cui una donna, alle quali viene aperta la porta di casa, proprio dalla ragazza presente nell’appartamento, dopo che questi avevano bussato il campanello.
In borghese senza mostrare un mandato, continua il racconto della giovane, fanno irruzione nell’appartamento e, dopo aver chiesto i documenti, iniziano a percuotere il 36enne. Preso a pugni e calci, quanto riporta la denuncia della sorella, riesce a rintanarsi in camera sua e chiudersi a chiave.
Le quattro persone qualificatesi come poliziotti, sfondano la porta riuscendo ad entrare. I riscontri fatti nell’appartamento a seguito della denuncia, effettivamente mostrano come siano presenti macchie di sangue sul pavimento e in camera del ragazzo.
I rilievi evidenziano, altresì, anche un manico di scopa spezzato, forse usato per colpire, e la porta della camera di Hasib sfondata.
A questo punto, poi, non è chiaro cosa sia veramente accaduto. Stando alla dichiarazione della testimone: Hasib sarebbe stato sollevato di peso e gettato giù dalla finestra. Il giovane, però, potrebbe essere anche caduto a seguito di una colluttazione.
Su questo proprio la Procura di Roma ha aperto una indagine con l’accusa di tentato omicidio ma verso ignoti. La famiglia della vittima non ci sta e, grazie anche all’aiuto di avvocati e di alcuni deputati, oggi ha tenuto una conferenza stampa.
Presso la Camera dei Deputati la madre della vittima ha manifestato le sue ragioni per chiedere chiarezza e giustizia su quanto accaduto. Presentata anche una interrogazione parlamentare da parte di Riccardo Magi dei radicali.
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