Le forze dell’ordine hanno confiscato 15 milioni di euro nelle provincie di Roma e Latina nei confronti di 4 pregiudicati.
Le accuse sono quelle di: furto, riciclaggio di denaro, ricettazione, spaccio di stupefacenti e truffa.
Continuano le operazioni della Guardia di Finanza in merito alle attività illecita nella Capitale e l’ultimo maxi blitz ha smascherato le attività di 4 pregiudicati che operavano fra Roma e Latina.
I finanzieri del Comando Provinciale della Capitale hanno eseguito un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Roma, confermato dalla Corte di Cassazione, con oggetto diversi beni mobili e immobili.
Oltre a questi, sono state sequestrate ingenti somme di denaro provenienti da attività illegali, per un valore totale di 15 milioni di euro.
Tutto ciò ha condotto i militari verso 4 persone pregiudicate che si dedicavano a diversi reati anche in forma associativa, ad esempio furto, truffa, riciclaggio di denaro sporco, ricettazione e spaccio di droga.
Grazie a diversi accertamenti, le Fiamme Gialle di Frascati, frazione a Sud di Roma, hanno verificato che oltre alla pericolosità dei soggetti, c’era una grande disuguaglianza fra i redditi che questi dichiaravano e l’ingente patrimonio di cui effettivamente disponevano.
Come spesso avviene in questi casi, le persone indagate dichiaravano di condurre una vita in povertà ma i fatti hanno dimostrato tutt’altro.
I pregiudicati infatti manifestavano un elevato tenore di vita assolutamente non in linea con quanto dichiarato.
Nel dettaglio, gli individui frequentavano club esclusivi e le più rinomate località marittime, che raggiungevano a bordo di imbarcazioni lussuose di loro proprietà.
Ancora, gli inquirenti hanno rinvenuto 30 unità immobiliari fra cui ville, appartamenti e terreni, ma anche 90 veicoli, diversi conti correnti, quote di società e l’intero patrimonio di 9 aziende.
Tutto ciò si snocciolava fra Roma e Latina e fra una di queste società c’è un noto locale della movida in zona Tiburtina.
Abbiamo poi un’ingente somma di denaro contante sequestrato, che si aggira intorno ai 100mila euro ed era in possesso di uno dei membri della famiglia, che sotto interrogatorio non ha saputo dichiarare la vera provenienza di questi proventi.
Il blitz a carico della famiglia di cui fanno parte i 4 pregiudicati, fa parte di un’operazione molto più complessa che va avanti dal 2019 e da allora ha consentito di restituire alla collettività i beni illecitamente accumulati, per questo ha anche un alto valore sociale.
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