È stata eseguita in questi giorni un’esercitazione notturna anti terrorismo a Roma, pianificata dai Carabinieri e dalla Questura.
L’operazione ha avuto luogo nell’area del Tempio Maggiore Ebraico della Capitale ed è stata fondamentale per testare la reazione die dispositivi di pronto intervento a Roma.
I terroristi sono giunti a Roma? Niente paura si è trattata solo di un’esercitazione effettuata in notturna nella zona del Tempio Maggiore Ebraico.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e la Questura, hanno pianificato e organizzato questa esercitazione per testare la reazione dei dispositivi di pronto intervento nella città.
In particolare, è stato simulato un intervento di emergenza che in fine di individuare e bloccare 4 terroristi per poi procedere al loro arresto.
Questi erano armati con pugnali e dopo una prima azione offensiva con ferimento di alcuni passanti, si erano divisi per sfuggire alle forze dell’ordine e avevano anche catturato degli ostaggi.
Grazie al coordinamento di diverse squadre di azione, fra cui la Squadra Operativa di Supporto dei Carabinieri per quanto riguarda la gestione di scenari connessi ad azioni terroristiche, è stato possibile sventare un possibile attacco.
L’esercitazione anti terrorismo è stata effettuata nella notte fra il 16 e il 17 novembre presso l’area del Tempio Maggiore Ebraico, in una fascia oraria scelta appositamente per arrecare meno disagi possibili ai residenti e alla circolazione stradale.
Sul posto c’erano assetti tattico-operativi e unità specializzate come negoziatori, unità cinofile e artificieri.
Ha contribuito anche la Polizia di Stato e quella Locale di Roma, nonché il personale della Sicurezza della Comunità Ebraica che sempre si coordina con queste compagini per attività quotidiane.
Infine, sul posto c’erano anche soccorritori del 118 e Vigili del Fuoco, insomma un’operazione imponente al pari di un allarme terroristico vero e proprio.
L’esercitazione è iniziata con una chiamata ai diversi commissariati di zona allo scopo di informare di cosa stava accadendo, in modo tale che gli agenti avessero potuto rassicurare i cittadini che allertavano le autorità.
In seguito si è passati alla simulazione vera e propria, quindi l’individuazione dei terroristi, l’inseguimento attraverso al città e la cattura con liberazione degli ostaggi.
Per rispondere a un’offesa terroristica, sono già attive da diversi anni delle unità provinciali equipaggiate per intervenire in sicurezza e fornire una prima risposta in attesa dei reparti speciali.
Grazie a esercitazioni di questo tipo, effettuate in modo periodico, le nostre forze dell’ordine si adeguano alle minacce emergenti e si addestrano per essere pronte in caso di minaccia reale.
Teniamo conto che i terroristi agiscono su persone indifese, sono pesantemente armati e sia che agiscano in gruppo o in solitaria, non hanno paura di nulla poiché sono pronti a morire per la loro causa.
Questo determina situazioni molto pericolose, le quali vengono riprodotte con un elevato livello di realismo, in modo da simulare perfettamente un attacco.
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