Mercoledì 25 maggio, Tirana. I tifosi giallorossi, comunque vada, ricorderanno a lungo questa data. La Roma si giocherà una finale fuori i confini italiani dopo 31 anni, con la concreta possibilità di mettere in bacheca quel trofeo europeo da sempre sognato
Accolto con un entusiasmo mai visto e tra mille aspettative Jose Mourinho concluderà domani sera la sua prima stagione alla guida della As Roma.
Per il bilancio definitivo occorrerà, necessariamente, attendere l’esito della finale di Conference League dove i giallorossi affronteranno il Feyenoord.
Non siamo in Champions League è vero, e neanche in Europa League, ma la sfida di Tirana assume per l’ambiente giallorosso un’importanza assoluta se valutiamo la storia del club capitolino, che mai ha avuto il piacere di alzare un trofeo così prestigioso.
Lo “Special One“, dopo un inizio assai complicato, ha alzato l’asticella ed il sesto posto ottenuto rappresenta il minimo sindacale a cui i Friedkin auspicavano.
Allenamento mattutino e poi la partenza per Tirana, Mourinho ha le idee chiare e non dovrebbero esserci grosse sorprese nell’undici titolare che sfiderà il Feyenoord.
La notizia che tutti i tifosi aspettavano è arrivata: ci sarà Henrikh Mkhitaryan che ha recuperato al 100% e sarà regolarmente in campo nel 3-4-2-1 disegnato dal tecnico portoghese.
Tra i pali ci sarà il solito Rui Patricio difeso dall’ormai collaudato trio difensivo composto da Smalling (recuperato anche lui), Mancini ed Ibanez. Karsdorp e Zalewski agiranno sulle corsie laterali con Cristante e Sergio Oliveira in cabina di regia e pronti ad innescare le qualità di Pellegrini, Mkhitaryan e Tammy Abraham.
Probabile panchina per Nicolò Zaniolo anche se il ballottaggio con Sergio Oliveira rimarrà aperto fino alla fine.
Gioco frizzante e propositivo, qualità e tanta sostanza per il Feyenoord di Arne Slot che sogna di battere Mourinho e regalare ai propri tifosi un trofeo europeo che manca dal 2002.
Probabile 4-2-3-1 per gli olandesi con Marciano in porta, Geertruida, Trauner, Senesi e Malacia a comporre la difesa a 4, Kocku e Aursnes in cabina di regia con Til, Nelson e Sinisterra a sostegno del bomber Cyriel Dessers.
Occhi puntati sull’attaccante belga, capocannoniere della competizione e pericolo numero uno per Mancini e compagni.
Riflettori anche su Marcos Senesi, avversario domani, ma obiettivo di mercato dichiarato dei giallorossi che sognano di portarlo a Roma dopo averlo sconfitto in finale.
Dopo le ultime esperienze non esaltanti sulle panchine di Manchester United e Tottenham, Jose Mourinho ha la grande occasione di tornare a vincere un trofeo importante per rilanciare se stesso e la Roma, club che ha riposto fin da subito una grande fiducia in lui.
Da sempre noto per le sue capacità comunicative domani Mourinho toccherà i tasti giusti, caricando la squadra per una partita che, come da lui stesso ammesso, diventa una delle più importanti della carriera dello Special One.
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