Morto un paziente all’ospedale San Camillo di Roma dove è scoppiato un incendio nella notte di sabato scorso. Evacuati due piani della palazzina, il rogo si è sviluppato in una stanza del reparto di Medicina al secondo piano. Il paziente di 65 anni è morto carbonizzato, le fiamme si sono alzate da sotto il suo letto. Ancora non sono chiare le cause che hanno scatenato l’incendio che ha provocato la caduta del controsoffitto e l’esplosione di alcuni vetri.
George Andoni, di origine moldava e residente a Ostia era ricoverato a causa dell’amputazione di un piede, gli inquirenti stanno verificando se il paziente avesse acceso dei lumini – come da tradizione – per festeggiare la pasqua ortodossa. Il paziente che era in camera con lui e che per fortuna è riuscito a scappare in tempo, ha raccontato di aver visto le fiamme alzarsi proprio sotto al letto di Andoni. Una commissione speciale è stata istituita dalla Regione Lazio con il compito di preparare una relazione dettagliata sui fatti relativi all’incendio. Altro particolare emerso è che la vittima sarebbe stata spesso sorpresa a fumare. La direzione sanitaria ha precisato che il letto dove si trovava Andoni era “di tipo manuale, e come di norma con materasso ignifugo” e che “Il padiglione, come attestato dalla certificazione antincendio, era provvisto di sistemi di protezione antincendio, estintori, impianto di rilevazione fumi, compartimentazione anti fuoco, che hanno impedito il propagarsi del fumo e delle fiamme. Il padiglione è munito di impianti elettrici certificati”. La stanza dove è scoppiato l’incendio è sotto sequestro, in mattinata è prevista l’ispezione del Ministero della Salute che accerterà il rispetto delle norme di sicurezza da parte dell’ospedale San Camillo.