Il dramma è avvenuto all’alba di questa mattina a Roma. Ad allertare i soccorsi è stata la madre del piccolo, ma nonostante la corsa all’ospedale di Tor Vergata, per il neonato non c’è stato nulla da fare.
Sulla tragedia indagano ora i carabinieri della compagnia di Frascati, che hanno già ascoltato la madre del bambino, una donna di origini nigeriane. Le ferite riportate dal piccolo, tutte nella zona pubica, farebbero pensare a un intervento di circoncisione in casa.
Sul corpo del neonato è stato disposto l’esame autoptico, per accertare le cause del decesso. L’ultimo caso di un neonato morto nel Lazio per una circoncisione in casa risale al 2018, quando il piccolo – figlio di una coppia di origini nigeriane – morì all’ospedale Sant’Andrea, mentre il suo gemellino riuscì a salvarsi.
Tragedia all’alba di questa mattina all’ospedale Tor Vergata di Roma, dove un neonato – di appena 20 giorni – è arrivato ormai senza vita. Ad allertare i soccorsi, come riferisce Fanpage, sarebbe stata la madre del piccolo, che ha allertato il 112 per chiedere l’intervento immediato di un’ambulanza. Nonostante la corsa disperata in ospedale, per il piccolo però non c’è stato nulla da fare.
Sul caso sono ora in corso le indagini dei militari dell’Arma, ma sembra che il neonato abbia subito un intervento di circoncisione in casa, consistente nella rimozione del prepuzio. La madre del bambino, una donna di origini nigeriane, è già stata ascoltata dai carabinieri della Compagnia di Frascati, che si stanno occupando delle indagini. Le ferite riportate dal neonato nella zona del pube farebbero pensare a un tentativo di circoncisione, culminato in maniera drammatica.
L’ultimo caso simile registrato nel Lazio risale al 2018 quando un neonato – sempre figlio di una coppia nigeriana – morì all’ospedale Sant’Andrea di Roma, per dissanguamento. Il suo gemellino riuscì invece a salvarsi. Nella regione Lazio le circoncisioni possono essere effettuate in due strutture: il San Camillo e il Policlinico Umberto I di Roma. In entrambi i casi basta pagare il ticket per richiedere l’intervento.
Intanto, sulla morte del piccolo deceduto all’ospedale Tor Vergata è stata aperta un’inchiesta e sul corpo del bambino è stato disposto l’esame autoptico, per accertare le cause del decesso, che sarebbe dovuto a una copiosa emorragia, per cui il neonato sarebbe morto dissanguato.
Spesso questa pratica, diffusa soprattutto in alcune religioni, viene effettuata in ambito domestico, mentre si tratta di un intervento chirurgico a tutti gli effetti, consigliato dopo i 6 anni del bambino e che può portare – come nel caso del neonato di 20 giorni – a conseguenze drammatiche se il post operatorio non viene trattato come necessita.
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