Nella Roma di Virginia Raggi sarà vietato mangiare sull’autobus e stendere i panni fuori. Però i romani potranno tornare a «tosare, ferrare, strigliare animali, di spaccare legna, di vagliare o rimondare cereali». Al vaglio della giunta capitolina è il nuovo “Regolamento della Polizia urbana”, che dovrebbe entrare in vigore entro ottobre, mandando in pensione l’ultimo, stilato nel secondo dopoguerra (1946).
Quello, appunto, dove veniva sancito il divieto di «tosare, ferrare, strigliare animali, di spaccare legna, di vagliare o rimondare cereali» all’interno di Roma.
Cosa cambierà con il nuovo regolamento? Il Messaggero anticipa che saranno 35 i nuovi divieti. Eccone alcuni.
Sarà vietato «consumare vivande» e «bere alcolici» su autobus e metro. Perché? Per «tutelare la sicurezza dei viaggiatori». Chi verrà sorpreso a mangiare un panino con la porchetta sull’autobus, magari atteso 40 minuti, si beccherà una multa tra 100 e 300 euro.
Il regolamento, ideato dal comandante generale Diego Porta e dal delegato alla Sicurezza Marco Cardilli, prevede inoltre il «divieto di esporre o stendere all’aperto, entro l’abitato, biancheria, tappeti, tessuti e qualunque altro oggetto e di sciorinare biancheria od altri oggetti simili anche in aree, recinti o spazi privati che siano visibili dalle vie e piazze pubbliche».
La multa va da 50 a 300 euro, come per chi ascolterà musica ad alto volume in auto. Sarà vita dura per i tamarri, insomma, visto che «l’emissione sonora non deve propagarsi al di fuori dell’abitacolo dei veicoli».
E ancora: tutti i condomini dovranno possedere il citofono (altrimenti multa fino a 150 euro). E l’antifurto degli appartamenti non potrà suonare più di cinque minuti. Pena la sanzione di 300 euro (immaginate il condomino derubato con l’antifurto che ha suonato sei minuti: oltre al danno la beffa).
Confermati altri divieti, ma inasprite le relative sanzioni: bivaccare su una fontana (450 euro di multa), imbrattare un muro (400 euro), fare i lavavetri per strada (160 euro).