[didascalia fornitore=”ansa”]foto d’archivio[/didascalia]
E’ ancora mistero sul macabro ritrovamento avvenuto a Roma nel giorno di Ferragosto, quando una ragazza ha trovato per caso due gambe in un cassonetto dell’immondizia in viale Maresciallo Pilsudski di fronte al Galoppatoio, a Roma, nella zona nord della Capitale, ai Parioli. Il caso ricorda quello – mai risolto – del 2011, quando un busto di donna fu ritrovato al Divino Amore.
E c’è un fermato: l’uomo, italiano, è stato per ore negli uffici della Mobile della capitale per l’interrogatorio. Il fermato, sospettato da subito di aver fatto a pezzi la sorella, è stato incastrato dai filmati delle telecamere di sorveglianza. Dinanzi al magistrato, l’uomo ha ammesso di essere l’autore dell’omicidio e del tentativo di occultamento del cadavere, il delitto sarebbe avvenuto per motivi familiari.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cronaca/2017/08/17/roma-cadavere-a-pezzi-nel-cassonetto-chi-e-maurizio-diotallevi-che-ha-confessato-l-omicidio-della-sorella/182059/” testo=”CHI E’ MAURIZIO DIOTALLEVI, L’OMICIDA DELLA SORELLA NICOLETTA”]
E’ ancora in corso l’interrogatorio dell’uomo sospettato di aver ucciso e fatto a pezzi la sorella gettandola in diversi cassonetti a Roma. L’uomo avrebbe confessato l’omicidio: alla base del delitto potrebbero esserci dei dissidi legati a questioni di denaro. Secondo quanto si apprende, la vittima si chiamava Nicoletta Diotallevi, mentre il fratello ha 62 anni e si chiama Maurizio. Vivevano insieme in un appartamento in via Guido Reni.
IL RITROVAMENTO DEL CORPO FATTO A PEZZI A ROMA
Nella serata di Ferragosto, intorno alle ore 20, una ragazza ha trovato i resti di un cadavere in un cassonetto in viale Maresciallo Pilsudski, nella zona nord della capitale: nel cassonetto c’erano delle gambe, apparentemente appartenenti a una donna, il resto del corpo non c’era.
La ragazza, appena si è resa conto della macabra scoperta, ha dato l’allarme e nonostante sia stata colta da un malore è riuscita ad allertare le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Scientifica per i rilievi di competenza.
Le indagini della polizia sono ancora in corso, ma da una prima parziale ricostruzione dei fatti da parte della sezione omicidi della Squadra Mobile, gli arti, mozzati probabilmente con un’accetta o uno strumento simile, sarebbero stati posti nel cassonetto la notte precedente, considerando l’iniziale stato di decomposizione.
ALTRI PEZZI DEL CORPO RITROVATI POCO DISTANTE
Nella tarda mattinata del 16 agosto altri resti del corpo di una donna (testa e parti del corpo) sono stati trovati in altri cassonetto, in via Guido Reni, vicino al reparto volanti della polizia. Da subito si è pensato potessero appartenere alla stessa persona le cui gambe sono state ritrovate ai Parioli. Si tratterebbe, secondo indiscrezioni raccolte da fonti investigative, della testa e del corpo della vittima.
Ed è ancora giallo sul caso, ma secondo alcune fonti un uomo sarebbe stato visto allontanarsi dal cassonetto nella notte di lunedì. Analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza poste nella zona si spera di risalire alla targa della sua auto.
DIFFICILE L’IDENTIFICAZIONE DEL CADAVERE
In un primo momento risultava difficile l’identificazione della vittima dal momento che non era stato ritrovato il resto del corpo e dunque non c’erano elementi per poter procedere (come ad esempio le impronte digitali) a un riconoscimento.
La polizia di Roma sta quindi esaminando altri cassonetti della zona, e più in generale dell’intera Capitale, alla ricerca di pezzi del corpo della vittima.
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