Primo sì da parte di maggioranza e opposizione a Roma per l’aumento degli stipendi dei consiglieri comunali. Pochi i contrari e gli astenuti al voto: via i gettoni di presenza, aumento fino a 3.500 euro.
Una proposta che porterà un aumento sugli stipendi dei consiglieri comunali di Roma. Dopo aver ricevuto infatti 10 voti favorevoli, la proposta arriverà in Consiglio, dove non sono attesi ribaltoni. I gettoni di presenza, con i quali si poteva raggiungere un massimo di 2.000 euro faranno posto a una mensilità fissa di 3.500 euro.
In una città dove secondo i diretti interessati “servirebbero giornate da 48 ore” per amministrare con calma, prende piede la proposta per l’aumento degli stipendi dei consiglieri comunali.
A Roma dunque, si prepara al Campidoglio una proposta che andrebbe ad attuare il decreto legislativo 156 del 2010. Aumento in vista per i consiglieri comunali, che passeranno – a meno di clamorose sorprese – da un massimo di 2.000 euro al mese tramite i gettoni di presenza, a un’indennità fissa fino a 3.500 euro circa al mese.
Martedì la discussione in aula Giulio Cesare, mentre la proposta è stata approvata sia dal centro destra che dal centro sinistra all’unanimità. Lega, Fratelli d’Italia e Pd – nonostante gli attriti – stamattina hanno dato parere concordante sull’aumento.
Un’indennità pari al 45% di quella del sindaco dunque, sulla quale si dovrebbe nuovamente votare in Aula il prossimo martedì.
Una rivoluzione che prevederebbe dunque lo stipendio fisso fino a 5.210 euro lordi, contro la formula dei gettoni di presenza, che permetteva di arrivare a un massimo di 2.894 euro lordi.
Saranno previste in ogni caso detrazioni se i consiglieri non garantiranno un numero di presenza mensili pari a 20 tra sedute di Assemblea e commissioni consiliari, e il 60% dei consigli.
Solamente Italia Viva non ha partecipato al voto di questa mattina per gli aumenti di stipendio ai consiglieri comunali capitolini. Il capogruppo Valerio Casini ha dichiarato infatti che la delibera non è stata firmata dal suo partito, il quale non prenderà parte nemmeno alla votazione di martedì.
Il tutto sottolineando in ogni caso l’importanza del lavoro dei consiglieri di Roma, anche se sarebbero gli attuali problemi della città e le varie crisi nazionali e internazionali, le vere urgenze di cui discutere secondo Casini, non una tale proposta.
Il provvedimento ha fatto sollevare alcune polemiche anche da parte del consigliere della lista Civica del Sindaco. Alcuni partiti si sono infatti detti contrari definendo la proposta sbagliata.
Anche Paolo Ferrara, unico astenuto del M5S ha dichiarato di voler studiare in maniera più approfondita la proposta.
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