Villa Aurora a Roma resta sul mercato dopo che anche il quinto tentativo di vendita è andato deserto. Non basta l’affresco di Caravaggio e il dipinto di Guercino per invogliare i compratori. Alla prossima asta il prezzo scenderà sotto i 100 milioni.
Secondo indiscrezioni, lo Stato a fronte di un prezzo molto basso potrebbe anche decidere di esercitare il diritto di prelazione.
Nessuno vuole il complesso monumentale di Roma
Sceicchi, emiri, sultani, maragià, oligarchi. Nessun paperone al mondo si è fatto avanti per mettere le mani su uno degli ultimi tesori rimasti in vendita a Roma. Situato tra via Veneto e Villa Borghese, il Casino dell’Aurora resta ancora sul mercato, dopo che anche il quinto esperimento di vendita è andato deserto. Nessuna offerta per il complesso monumentale conosciuto anche come Villa Aurora, che si trova nel cuore della città e ospita l’unico affresco esistente al mondo di Caravaggio.
L’asta giudiziaria svolta ieri si è così conclusa con un nulla di fatto. Il prezzo per il quinto tentativo di vendita è stato di poco meno di 145 milioni di euro, con offerta minima di 108. Si tratta della prima asta svolta nel 2023, a cui è facile ipotizzare che farà seguito subito una sesta tra pochi mesi.
Il nuovo prezzo di vendita
Questo era stato infatti l’iter seguito l’anno scorso, quando il complesso è stato messo all’asta per la prima volta a un prezzo da capogiro di 471 milioni. Anche in quella circostanza l’esperimento andò deserto, poi il prezzo è sceso altre tre volte nel corso del 2022 ma l’esito non è cambiato. Ora al sesto tentativo ci sarà un nuovo ribasso che porterà il prezzo di partenza sotto i 100 milioni di euro. Vedremo se sarà valutato “congruo” e basterà così per suscitare l’interesse di qualche magnate.
La Villa seicentesca di 2800 metri quadri appartiene oggi agli eredi del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, ossia i figli e la vedova Rita Carpenter. A causa di una disputa familiare è finita all’asta. Per via del valore storico, artistico e culturale al suo interno, tra cui sono presenti anche gli affreschi di Guercino, il bene è sottoposto a vincolo architettonico e alle tutele della soprintendenza delle Belle Arti.
Secondo alcuni, se il prezzo dovesse scendere di molto, lo Stato potrebbe anche decidere di esercitare il diritto di prelazione e aggiudicarsi il complesso. Resta però da vedere se il governo vorrà farsi carico di tutti i costi di manutenzione connessi all’ipotetico acquisto. Se il palazzo diventasse pubblico, questi ultimi graverebbero inevitabilmente sulle tasche dei contribuenti italiani. L’immobile infatti non è mai stato in mani diverse da quelle dei privati.
La storia del palazzo
Il complesso un tempo faceva parte di Villa Ludovisi, dall’omonimo cardinale, che si estendeva per 35 ettari. Dopo l’Unità d’Italia avvenne la lottizzazione e il quadrante della città divenne il quartiere Ludovisi, celebre nel Novecento per la Dolce Vita romana. Si chiama Villa Aurora perché l’Aurora è il nome del dipinto di Guercino, eseguito nel 1621 sul soffitto di una delle stanze. Mentre l’affresco di Caravaggio è un unicum che risale al 1597. Venne commissionato dal cardinale Del Monte e fu restaurato nel 1990.
Nel 2021 il tribunale di Roma ha pignorato l’edificio e l’anno successivo è stato messo all’asta.