Non c’è pace neanche da morta per la tormentata Romy Schneider: la tomba della celebre attrice tedesca è stata profanata nel piccolo cimitero francese di Boissy-sans-Avoir, alle porte di Parigi, anche se per fortuna gli ignoti tombaroli si sono limitati a spostare la lapide senza riuscire ad aprire o rimuovere la bara dove riposano le spoglie della donna. L’incredibile episodio è accaduto durante lo scorso fine settimana e al momento le indagini della polizia non hanno ancora chiarito se si sia trattato di un tentativo di furto a scopo di estorsione (come successo in passato a Charlie Chaplin e Mike Bongiorno) o di un gesto macabro di qualche squilibrato.
Il tentativo di profanazione della tomba di Romy Schneider, che nel cimitero di Boissy-sans-Avoir riposa accanto al figlio David, morto a soli 14 anni per un tragico incidente domestico, ha riportato sulle prime pagine dei giornali il nome di una grandissima (e bellissima) attrice famosa sia per i suoi film (in particolare la trilogia sulla Principessa Sissi, ma non solo) che per la sua sfortunatissima vita privata, segnata da delusioni sentimentali, insoddisfazioni professionali, lutti, depressione, alcolismo e malattie, e conclusa il 29 maggio 1982 a soli 43 anni per un arresto cardiaco (all’inizio si parlò di suicidio, ma l’autopsia stabilì che il decesso fu causato da un infarto, del resto il fisico della Schneider era fiaccato dall’asportazione di un rene a causa di un tumore).
Nell’immaginario collettivo, grazie anche alla frequente riproposizione televisiva delle tre pellicole, di Romy Schneider resterà però per sempre il volto angelico e soave della duchessina Elisabetta di Baviera detta Sissi (impropriamente definita ‘principessa’ nel primo film, titolo nobiliare che non ha mai avuto, e lo stesso soprannome Sissi nella realtà era Sisi), diventata poi imperatrice d’Austria dopo il matrimonio con Francesco Giuseppe.
Dopo la trilogia su Sissi (era in previsione anche un quarto film ma l’attrice si rifiutò di girarlo per non rimanere intrappolata nel personaggio) Romy Schneider recitò in pellicole prevalentemente francesi e italiane (nel frattempo si era fidanzata con Alain Delon, con cui visse un’intensa relazione sentimentale) come L’Amante Pura, La Piscina, La Califfa, Ludwig (il capolavoro di Luchino Visconti dove tornò a vestire i panni di Elisabetta d’Austria ma con un tono decisamente più drammatico), La Morte in Diretta e Fantasma d’Amore. Ma, come abbiamo già scritto, la spensieratezza dei tempi di Sissi era già volata via a causa delle tante traversie della sua vita privata (tra cui due matrimoni falliti e il suicidio del primo ex marito). E a 35 anni dalla sua morte leggere sui giornali la notizia ‘Romy Schneider: tomba profanata‘ fa davvero molto male…
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